Aspirante Vedovo: incontro con il cast

LA SFIDA DI VENIER STA NEL TENTARE LA FORTUNA CON IL REMAKE DI DINO RISI

Cinema: Aspirante vedovo

Una commedia nera ma con un livello di cinismo e humour tale che il presupposto era divertire. Questo in poche parole il nuovo film di Massimo Venier (Il giorno in più, Generazione Mille Euro, Chiedimi se sono felice, Così è la vita, Tre uomini e una gamba), dal titolo Aspirante Vedovo con Luciana Littizzetto e Fabio De Luigi. Chiaramente riferito al classico di Dino Risi, Il vedovo. Un progetto coraggioso e impegnativo, di cui abbiamo parlato con il cast in occasione della presentazione alla stampa romana.

Tante cose sono cambiate dal 1959, anno in cui è uscito Il vedovo di Dino Risi. Come mai la decisione di fare un film ispirato ad un classico della commedia all’italiana?

Massimo Venier: Quando ci hanno proposto questa cosa, che è un’intuizione che ha avuto il produttore Beppe Caschetto, ho pensato che non si poteva fare perché avvicinarsi a un capolavoro della commedia all’italiana sarebbe stata una follia. Ma poi ti ritrovi con una storia stupenda e personaggi fantastici e quindi irrazionalmente ti viene voglia di fare queste cose e alla fine le fai perché per un regista è una tentazione irresistibile.

Quali sono state le principali differenze con il passato che avete riscontrato subito, nel descrivere l’attuale società? 

Venier: l’intento era raccontare come sono i personaggi del film originale adesso. Alberto Nardi in realtà è un personaggio della Milano di oggi. Oggi nella mia città è pieno di Nardi, velleitari, cialtroni, inconcludenti, incapaci e inconsapevoli della loro incapacità. Un’altra cosa che mi ha colpito è l’aspetto del boom economico degli anni ‘50: all’epoca c’erano i soldi ed era tutto un costruire. Oggi che il denaro non c’è più ma si continua comunque a costruire. Milano è piena di gru e di Alberto Nardi che cercano di approfittarsi della situazione per imbrogliare e speculare.

Michele Pellegrini (sceneggiatore): noi volevamo un pretesto per raccontare come siamo messi oggi e quindi abbiamo preso la storia e abbiamo cercato di aggiornarla. Abbiamo cercato con fatica e onestà di raccontare e aggiornare questa storia. Ma è un’altra cosa rispetto al film originale.

Littizzetto e De Luigi. Come avete lavorato ai vostri personaggi, visto che i precedenti protagonisti erano Alberto Sordi e Franca Valeri?

Luciana Littizzetto: La sceneggiatura era blindata ma noi avevamo grosso margine di improvvisazione. Il mio personaggio è quello della donna di successo accanto a un uomo perdente che comunque decide di tenersi perché non vuole perdere come dice in un battuta del film.  Il confronto è inutile perché ne usciremmo sempre perdenti. Io a Franca Valeri non ho chiesto il permesso di fare il film, le ho chiesto direttamente scusa. Franca mi vuole bene, escludo che possa dare giudizi.

Fabio De Luigi: Ho cercato proprio di dimenticare Sordi perché è vero che ci siamo ispirati più a un soggetto, a un’idea, che al film vero e proprio. Però ci sono alcune scene in cui si rischiava la ‘vicinanza’ e l’imitazione, in quei momenti un po’ di paura c’è stata, ma penso che siamo riusciti a ‘scappare’ lontanissimo’.

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