Dark Skies: recensione film

ALIENI E CASE INFESTATE NEL NUOVO FILM DAGLI AUTORI DI INSIDIOUS

locandina dark skiesGENERE: horror

DATA DI USCITA: 24 ottobre

DURATA: 97 minuti

VOTO: 2,5 su 5

Atmosfere in bilico tra thriller psicologico, horror ed alien movie, rendono Dark Skies un discreto prodotto di intrattenimento, dedicato ai fan del genere ma anche a quale “babbano”, perché essenzialmente è una pellicola che sperimenta un’inedita congestione di generi cinematografici.

I Barrett sono famiglia come tanti che stanno attraversando un momento di difficoltà sul versante economico. Daniel (Josh Hamilton) ha perso il lavoro e la moglie Lacy (Keri Russell famosa per la serie tv Felicity e The Americans), cerca di sbarcare il lunario come agente immobiliare, ma le cose si complicano quando il figlio minore Sammy (Kadan Rockett) comincia ad avere episodi di sonnambulismo che coincidono con inquietanti eventi, che nottetempo accadono in casa.

Il regista Scott Stewart esperto in effetti visivi, scrive e dirige questo atipico thriller-horror con l’aiuto di Jason Blum, che dal canto suo sfoggia una sfilza di titoli di successo, dalla prolifica serie Paranormal Activity passando per Insidious e Sinister sino ad arrivare al recentissimo La notte del Giudizio, film a bosso costo che inevitabilmente è diventato un fenomeno ai botteghini. L’idea piuttosto funzionale di Stewart è stata quella di approcciare la pellicola come se si stesse girando Poltergeist o Amityville Horror, all’interno della trama infatti ci sono anche vistose citazioni e riferimenti a queste due pellicole. Il risultato di questo approccio alternativo è che gli alieni diventano una sorta di “boogeymen” che infestano la casa dei protagonisti, mentre i sintomi tipici dei rapimenti somigliano a vere e proprie possessioni.

Dark Skies diventa così un horror a sfondo sovrannaturale,  ed è piuttosto semplice per Stewart mette in atto un’escalation di sequenze inquietanti, tutte più o meno riuscite e ben supportate da un volenteroso cast, che si da un gran da fare per rendere la messinscena il più credibile e coinvolgente possibile. Il film quindi nonostante qualche ingenuità di troppo, nel suo complesso funziona, anche se perde qualche punto se paragonato ad operazioni similari come Sinister che a conti fatti rimane uno degli horror più riusciti dell’anno. Dark Skies intrattiene con efficacia, non convince del tutto, ma regala comunque una sana dose di brividi e visto l’approccio a sfondo sovrannaturale, lo consigliamo anche a chi non ama particolarmente alieni e fantascienza.

 

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