Diana – La storia segreta di Lady D: recensione film

GLI ULTIMI DUE ANNI D’AMORE DELLA PRINCIPESSA

diana la storia segreta di lady d locandinaGENERE: biopic

DURATA: 113′

DATA DI USCITA: 3 Ottobre 2013

VOTO: 3 su 5

Quando si porta sul grande schermo la storia di un personaggio così famoso in tutto il mondo, è sempre un rischio catturare l’attenzione. Perché  è pur vero che la nomina può precederlo, ma sappiamo anche che il troppo storpia. Mettendo da parte i modi di dire, forse un film sulla principessa Diana, nessuno lo voleva. Del suo personaggio d’altronde, sappiamo molto. E’ stata sui giornali di tutto il mondo come principessa più amata, poi per aver divorziato da Carlo d’Inghilterra, e ancora per i turbolenti anni che ha passato prima della sua morte. Della Diana donna però, poco sapevamo.

Oliver Hirschbiegel punta la sua macchina da presa infatti, sugli ultimi due anni di vita di Lady D, focalizzandosi sul suo rapporto d’amore con il chirurgo Hasnat Khan e il suo impegno umanitario. In Diana – La storia segreta di Lady D, viene raccontato l’amore e la passione riscoperta dalla donna, dopo aver conosciuto Hasnat. Con lui inizia a vivere, si sente realizzata e piena di coraggio. Per la prima volta, sembra davvero felice. Ma dopo due anni passati alla scoperta del sentimento puro, quando si tratta di concretizzare il sogno d’amore sorgono questioni di divergenza culturale e esistenziale. Di come è andata a finire, tutto il mondo ne è a conoscenza.

La Diana mostrata da Hirschbiegel è una donna apparentemente fragile, che nel momento in cui si scopre amata, come ognuno di noi sboccia come un fiore. E’ proprio all’apice della storia con Hasnat infatti, che il suo attivismo umanitario diventa una ragione di vita. Quando ci si sente realizzati si è invincibili, è come se ogni cosa fosse possibile. Naomi Watts riesce a cogliere e mostrare con maestria queste sfumature caratteriali, aprendo il film con una donna infelice e demoralizzata, fino al veder uscir fuori tenacia, coraggio e entusiasmo.

Bella la fotografia, buona la regia anche se la lentezza della parte finale un po si accusa. Hirschbiegel si è assunto il rischio di confezionare un prodotto che partiva come particolare ma con un soggetto molto usuale, riuscendo comunque a creare un buon prodotto cinematografico anche piuttosto interessante. In fin dei conti è una storia d’amore come un’altra, ma pensata come parte della vita di Lady D potrebbe essere qualcosa di inconsueto. Fino ad ora infatti, si era parlato della sua importanza e della sua anti-convenzionalità. Ma dietro al ‘personaggio’, c’è una donna normale. Con dei sentimenti al pari di qualunque altra sulla terra.

 

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