Gomorra – La serie: un successo annunciato

NON ANCORA ARRIVATA IN ITALIA LA SERIE MIETE SUCCESSO ALL’ESTERO. IL SOGNO DI SAVIANO SI STA AVVERANDO

“Mi sento come un reduce che racconta una battaglia con la percezione che gli astanti non possono percepire fino in fondo ciò che sento e provo. Non ce la faccio più ed ho chiesto a un ufficiale dei carabinieri di togliermi la scorta, mi hanno risposto: ‘non ci pensare nemmeno’” queste sono le parole che lo scrittore Roberto Saviano, autore di Gomorra, ha pronunciato qualche giorno fa alla settima sezione penale del tribunale di Napoli nel processo contro Antonio Iovine e Francesco Bidognetti, accusati di minacce.

Il Processo Spartacus vede lo scrittore e giornalista parte civile insieme a Rosaria Capacchione anche lei più volte colpevole di aver svelato, o quantomeno reso pubblici, nomi e segreti della camorra.

Per Saviano l’incubo è incominciato nel 2006 – poco dopo l’uscita di Gomorra–  a Casal di Principe, culla della malavita organizzata campana, quando in una giornata contro la camorra ebbe il coraggio di fare, per la prima volta in pubblica piazza, i nomi di coloro che quel territorio lo stavano devastando: boss Zagaria, Schiavone e Iovine. È da quel momento che le minacce contro lui e i suoi cari sono iniziate: una voce aveva rotto il silenzio dell’omertà e quella voce doveva tacere. O avrebbe dovuto farlo.

Fortunatamente, ancora oggi, i riflettori non si sono spenti sulla vita di Saviano e lui stesso non ha smesso – con la stessa tenacia, con lo stesso coraggio e con la stessa incoscienza dell’inizio – di parlare di mafie e, a 7 anni dall’uscita del libro e dal suo atto di coraggio e incoscienza, quel volume-verità è diventato un film diretto da Paolo Sorrentino e una serie televisiva che andrà in onda su Sky nel 2014.

Gomorra – La serie è forse uno degli eventi televisivi più attesi della stagione, diretto per gran parte da Stefano Sollima (Romanzo criminale la serie), che è anche direttore artistico, e con una lavorazione durata 30 settimane che vede Napoli come protagonista assoluta – non senza problemi visto che a gennaio il presidente della Municipalità di Scampia Angelo Pisani, aveva fatto sapere di aver negato “qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio” – insieme ad altre città europee come Barcellona, Milano e Ferrara, Roma e Ventimiglia.

Lo show televisivo sarà composto da 12 puntate, alcune delle quali dirette da Francesca Comencini e Claudio Cupellini, e avrà due piani di narrazione uni che racconta di un potente clan e dei i complessi meccanismi che regolano la gestione e il mantenimento di un impero camorristico, partendo dall’ordinario esercizio del potere, passando per l’ideazione di nuove strategie di ampliamento, fino ad arrivare alla guerra armata, strumento ultimo di affermazione e un altro che ha come protagonisti figure grandi e piccole che la Camorra la combattono, e che con gesti che vanno dall’eroismo quotidiano all’affermazione della legalità, lavorano incessantemente per contrastare e smontare un “Sistema”, che è solo foriero di morte. A interpretare i ruoli principali, un cast di attori legati al territorio, con esordienti che si uniscono ai professionisti: Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone, Salvatore Esposito, Marco Palvetti, Domenico Balsamo. Il soggetto è dello stesso Saviano.

Pur non essendo ancora uscita in Italia Gomorra la serie, dopo la presentazione al MipCom di Cannes- mercato internazionale per la compravendita dei diritti televisivi -, è stata acquistata da Sky Germania, dalla HBO per la Scandinavia e l’America Latina,  dalla Arrow Film per la Gran Bretagna e dalla Lumiere per la Norvegia. Al mercato televisivo di Cannes sono state mostrate alcune scene della serie, che sarà ancora in lavorazione sino a novembre.

Romanzo Criminale – La serie è stata distribuita in sessanta paesi e la speranza è che questo avvenga anche per Gomorra in modo che il desiderio di Roberto Saviano sia realizzato come, misera, contropartita alla sua non-vita di scorta perché la sua speranza è “che queste storie possano arrivare il più lontano possibile così da far comprendere che una serie, un libro, insomma un’opera d’arte può davvero mutare il corso delle cose quando innesca empatia: questo problema è un problema che riguarda tutti, così come le soluzioni”.

 

 

 

 

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