JULIAN ASSANGE SCRIVE UNA LETTERA A BENEDICT CUMBERBATCH E SPIEGA IL MOTIVO DEL SUO RIFIUTO
L’era del relativismo virtuale ha portato grandi cambiamenti nella società contemporanea, ma uno in particolare, è da menzionare nei libri di storia, ossia WikiLeaks.
Trattasi di un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto (segreto di Stato, segreto militare, segreto industriale, segreto bancario) e poi li carica sul proprio sito web. Dalla nascita di WikiLeaks, nel 2006, l’era della segretezza assoluta si può considerare terminata.
L’organizzazione, curata da giornalisti, attivisti, scienziati, è riuscita a intercettare quantità di documenti che neanche ci immaginiamo. Nel 2010 WikiLeaks ha svelato ai quotidiani New York Times e The Guardian e al settimanale Der Spiegel il contenuto di alcuni documenti riservati, dai quali emergono aspetti nascosti della guerra in Afghanistan. Tra le altre cose, le suddette informazioni riguardano: l’uccisione di civili e l’occultamento dei cadaveri; l’esistenza di un’unità segreta americana dedita a “fermare o uccidere” talebani senza regolare processo e tanto altro. Tanta verità è diventata presto scomoda al governo degli Stati Uniti e così, il 7 dicembre 2010, dopo essersi costituito alle autorità, viene arrestato nel Regno Unito il fondatore di Wikileaks Julian Assange.
Tanti i libri, gli articoli e i programmi tv che hanno intervistato e parlato di questa storia, ma ora la Dreamworks ha in serbo un film, dal titolo Il Quinto potere, nelle sale il prossimo 24 ottobre.
Sin dal principio, il film di Bill Condon, che ripercorre la nascita di WikiLeaks e la carriera del suo fondatore Julian Assange, ha suscitato le critiche dello stesso Assange che ha bollato la pellicola come un attacco di propaganda contro Wikileaks e il suo staff.
Nelle interviste rilasciate durante la promozione del film al Festival di Toronto, Benedict Cumberbatch, che interpreta il leader di WikiLeaks, aveva informato i giornalisti di aver scritto una lettera ad Assange, alla quale però lui non aveva risposto fino a questo momento, quando ha deciso di spiegare all’attore il perché non ha voluto incontrarlo:
“Penso tu sia una brava persona Benedict, ma non credo che Il quinto potere sia un buon film. Non credo che tutto questo possa essere positivo per me e per le persone a cui tengo… Ci sono decine di libri positivi su WikiLeaks, ma la Dreamworks ha deciso di basare la sua sceneggiatura solo su quello più tossico: il film si propone di rappresentare me e il mio lavoro in una luce negativa, credo che distorca gli eventi e sottragga al pubblico la vera comprensione, non cerca di semplificare e chiarire la verità ma cerca piuttosto di seppellirla”.
E continua, sempre riferendosi a Benedict Cumberbatch : “Le tue abilità nella recitazione sono nelle mani di persone che sono lì fuori per eliminare me e WikiLeaks dal mondo. Io credo che dovresti riconsiderare il tuo coinvolgimento in questa impresa, considerando le conseguenze della tua collaborazione con un progetto che diffama e marginalizza un rifugiato politico vivente a vantaggio di uno stato trincerato, corrotto e pericoloso”.
Il film è basato sui basato sui libri Inside Wikileaks di Domscheit-Berg e Wikileaks di David Leigh e Luke Harding. La sceneggiatura è di Josh Singer.
Ancora più curiosi dopo queste dichiarazioni?
Allora intanto godetevi il trailer…l’appuntamento è al cinema il 24 ottobre.