L’ultima foglia: recensione film

UNA REPENTINA ANALISI DI COPPIA, DOVE LA CRISI METTE ANCHE IN DISCUSSIONE L’IO

l'ultima foglia locandinaGENERE: drammatico

DATA DI USCITA: 20 Ottobre 2013

DURATA: 87′

VOTO: 4 su 5

Nasce e cresce, poi finisce.. e se tradisce ti sarà chiaro che.. la vita non è un film“. La vita di coppia non è mai stata facile, in generale i rapporti non sono facili. Prendono il via a volte facilmente, ma accostare la vita di due persone diverse e farle trascorrere l’esistenza assieme non è un gioco da ragazzi. Specialmente poi quando subentrano problemi più grandi, come una crisi economica e un trasferimento per lavoro. Questa è la storia che ha voluto raccontare Leonardo Frosina in L’ultima foglia, una storia universale che potrebbe riguardare chiunque per la sua attualità.

Zeno e Rossana sono così costretti a trasferirsi dalla Sicilia al Roma, una città talmente grande e confusionaria da essere metafora stessa della loro situazione. I due cominciano a vivere esistenze sempre più lontane, chiudendosi in se stessi e nelle rispettive faccende, piuttosto che decidere di parlare ed ascoltarsi tra loro. Rossana si immerge nella sua musica dentro casa, Zeno in giro per la città conoscendo persone nuove. E nel massimo momento della loro lontananza, l’ennesima riprova del loro distacco arriva puntuale: Rossana si scopre essere incinta, mentre lui incontra Ela, una barista rumena che cerca di rimanere a galla in un mondo così distante dal suo. Esattamente come lui.

Le anime di Zeno e Rossana sono analizzate nel profondo dal regista, sia attraverso una sceneggiatura molto introspettiva, sia attraverso una regia che si sofferma sui primi piani di volti e gesti. L’empatia con i personaggi è molto sentita, anche perchè come dicevamo prima la storia potrebbe essere la nostra, quindi sapere come va a finire diventa un desiderio smanioso. La fotografia, che dona un tocco colorato e retrò al film, è curata nel minimo dettaglio da un occhio vigile alla continua ricerca di una peculiarità sensazionale. In questo senso la città di Roma diventa vera protagonista della storia, legando le vicende del film a luoghi conosciuti e aumentando il legame stretto che si crea con loro. La musica poi ti trasporta in un vortice di sentimenti dove la tristezza, la malinconia, la dispersione e la perdita di se vanno per la maggiore.

Nonostante sia un film low-budget, Frosina è riuscito a creare un lavoro a tutto tondo, che nulla ha da invidiare a molti altri film che magari escono in sala ma qualitativamente parlando sono minori. Se poi si aggiunge che L’ultima foglia è la sua opera prima, di cui non solo è regista ma anche sceneggiatore, non possiamo che sperare al meglio per la sua carriera perché di visioni così delicate e toccanti ne abbiamo davvero bisogno nel panorama cinematografico italiano.

 

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