IL REGISTA RUSSO RECENTEMENTE SCOMPARSO RICEVERÀ IL PREMIO ALLA CARRIERA
L’ottava edizione del Festival del Cinema di Roma sceglie, a sorpresa, il suo Premio alla Carriera. Il direttore artistico Marco Muller consegnerà l’ambito riconoscimento ai famigliari del defunto regista russo Aleksej Jurevič German, autore di grande spessore artistico, bloccato in patria dalla forte censura che ne ha limitato la produzione a soli cinque titoli.
Per la prima volta al Festival di Roma viene assegnato un premio postumo e per l’occasione sarà presentata l’ultima fatica di German, È difficile essere un dio. Il film è tratto dall’omonimo romanzo dei fratelli Strugazkij e per essere ultimato ci sono voluti tredici anni di lavoro. L’opera è stata portata a compimento dalla moglie Svetlana Karmalita e da suo figlio Aleksej A. German dopo la sua scomparsa avvenuta lo scorso febbraio.
Il film, dalla filosofia fantascientifica, vede protagonisti alcuni scienziati inviati in missione sul pianeta Arkanar, per aiutare la popolazione messa in ginocchio da un regime medioevale. German considerava quest’opera già all’inizio della sua carriera, infatti provo a realizzarla negli anni ’60 ma per rispettare i dogmi della casa di produzione Lenfilm, girò invece Controllo Stradale.
Il Festival del Cinema di Roma si vede arricchirsi di nomi e titoli che sembrerebbero richiamare più fasce di pubblico, scelta questa assolutamente condivisibile per far si che la Capitale abbia una kermesse alla sua altezza, apportandone un valore culturale, intellettuale e popolare.