ANDATA IN ONDA SULL’HBO ARRIVA IN AUTUNNO SU RAI TRE LA NUOVA SERIE TV DI AARON SORKIN
Era il 20 aprile 2010 quando la Deepwater Horizon, e la piattaforma semisommergibile di perforazione di proprietà della Transocean, una società di servizi per il mondo petrolifero, sotto contratto con la compagnia inglese British Petroleum, esplose a largo del golfo del Messico. È proprio da quel tragico evento che parte la serie televisiva The Newsroom di Aaron Sorkin (sceneggiatore di The social network) che segue la storia di Will, un anchorman che, per amor di pubblico, non ha mai preso una posizione politica e non ha mai esposto più di tanto i suoi ideali. Un monologo in diretta televisiva, conseguente proprio all’esplosione della Deepwater Horizon, meno diplomatico del solito, lo etichetta immediatamente come antinazionalista e da alla sua rete la scusa per cacciarlo via, essendo, tra le altre cose, anche un capo insopportabile.
Mandato via via dal suo nido lavorativo Will incontra la sua esecutive producer di qualche anno prima che lo convince a lavorare per lei e a mandare in onda un notiziario che, lontano da ogni tipo di sobrietà, batte ogni record di share.
Il neo di The newsroom sta proprio nel monologo iniziale di Will che dovrebbe essere l’incipit d’impatto che sconvolge la vita del protagonista ma in realtà è un semplicistico e retorico discorso nazionalista cinico e disilluso più che, come vorrebbero far credere, un insulto agli Stati Uniti d’America. Soprassedendo su questo, anche se non è poco, quel che colpisce del pilot è la spiegazione minuziosa dei particolari e il buon ritmo dell’intero episodio che, tra brillanti dialoghi a l’innegabile capacità dello sceneggiatore di saper costruire una scena talmente bene da incollare lo spettatore allo schermo, quasi fa dimenticare la l’errore iniziale pur non nascondendo le ingenuità successive.
A tenere in piedi l’intero assetto dell’episodio, lungo un’ora e un quarto quindi non poco per il taglio di una serie televisiva, c’è un gran cast, capitanato da Jeff Daniels che Emily Mortimer a fare da collante con l’ausilio di personaggi immediatamente caratterizzati alla perfezione.
Alla fine della visione quel che viene da pensare è che forse da un binomio come HBO e Aaron Sorkin ci si aspettava un tantinello di più di quel che, nel pilot, si è visto: lui, l’uomo che ama scavare nel dietro le quinte, almeno per ore, ha mostrato un dietro le quinte del mondo del giornalismo quantomeno favolistico. Ma infondo è solo l’inizio…