The Newsroom: intervista a Thomas Sadoski

“LA SERIE È STATA UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE ANCHE PER CHI LAVORA NEI GIORNALI”

Nella famosa serie televisiva dedicata al mondo dei media, The Newsroom, Thomas Sadoski è un produttore esecutivo ma, nella realtà, il suo grande amore è il teatro. Al Roma Fiction Fest per presentare la serie di cui è tra i protagonisti abbiamo incontrato l’attore:

La tua formazione come attore ha le sue origini nel teatro, come è stato il passaggio nel mondo cinematografico e televisivo?

La mia vera passione resta il teatro, il mio cuore è lì. Molti attori che mi hanno ispirato hanno iniziato proprio la loro carriera in teatro. Devo ammettere però che è elettrizzante questa nuova sfida che mi si presenta.

Cosa ti manca di più del teatro?

Il lavoro in teatro e al cinema o in televisione è molto diverso. La gioia del teatro è essere vivi, mettere insieme un gruppo di persone che raccontano una storia è meraviglioso. Hai vicino il pubblico a volte sembra quasi di toccarlo. Devo ammettere però che il mio passaggio dal teatro allo schermo non è stato così brusco.

Sei stato preso con un provino o perché è stato notato il tuo lavoro in teatro?

Posso dire entrambe le cose. Sono stato visto recitare a teatro ma poi ho dovuto fare dei provini, mi hanno scelto ed eccomi qui.

Quale reazione hanno avuto in America gli addetti ai lavori (giornalisti, redazioni, produttori…) e quale è stato il riscontro verso la serie” Newsroom”?

Sono stato contattato da diversi direttori, giornalisti e produttori e come a me è successo anche agli altri attori della serie. Devo dire che è nato un dibattito al riguardo, “Newsroom” è stato uno spunto di riflessione. Coloro che mi hanno chiamato si sono detti contenti del modo in cui viene raccontato il mondo giornalistico, è una visione anche critica ma pare che anche questo faccia bene agli addetti ai lavori.

L’America possiede una buona tradizione di film girati in redazione, quale è il suo amore segreto?

“La Ragazza del Venerdì”(un film degli anni 30). Mi piace il vecchio stile, i dialoghi, il ritmo.

In un episodio della serie un fatto corrisponde perfettamente alla realtà, una pura coincidenza questa?

La serie racconta storie di attualità ma anche altri racconti. Non volevamo accadesse, era un fatto spiacevole e di certo questa coincidenza non ci rallegra. Nessuno di noi ha gioito di questa coincidenza, è stato un fatto orribile.

Secondo te quale è il futuro del giornalismo?

Io non sono un giornalista e dopo aver fatto questa serie non mi sento comunque in diritto di dar giudizi o parlarne. Sarebbe come chiedere  a George Clooney di fare un intervento di pediatria! Adoro che oggi grazie alle nuove piattaforme ognuno di noi possa riportare notizie ma questo è anche un motivo per stare in guardia. Bisogna essere attenti lettori e responsabili nell’uso di queste notizie. Il giornalismo dovrebbe raccontare le cose che vanno dette e non quelle che vogliamo sentirci dire.

 

 

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