Towheads: Recensione film

LA VIDEO ARTIST NEWYORKESE SHANNON PLUMB E LA SUA OPERA PRIMA

Nel panorama del cinema indipendente, spiccano anche personaggi pseudo famosi come Shannon Plumb, video artist newyorkese, nonché moglie del regista Derek Cianfrance (Blue Valentine, Come un tuono). Alla regia si è avvicinata da poco con la sua opera prima, Towheads, a metà tra autobiografia psicanalitica e commedia slapstick esilarante.

La protagonista del film, interpretata da lei stessa, si chiama Penelope ed è una giovane madre di New York che come tutte, trova notevoli difficoltà nel conciliare lavoro e attività casalinghe. Divisa tra la soddisfazione professionale e artistica e il ruolo di madre e moglie che le consumano tempo ed energie, Penelope prova a trovare un equilibrio che le permetta di stare a galla ricorrendo a varie strategie. Cosa le darebbe più potere? Assumere aspetto e atteggiamenti maschili o una sfrenata esibizione di pole dance?

Il marito, Matt, interpretato da Derek Cianfrance, non ha tempo per comprendere la crisi che sta avvenendo nella psiche della moglie, e perciò Penelope pian piano si distacca da lui e dalla realtà per ricercare se stessa.

Towheads è quindi un film sospeso tra il documentario e la commedia in cui Shannon Plumb, che è un’artista a 360 gradi, qui dimostra il suo talento soprattutto nella gestualità e nella mimica le quali ricordano, per certi versi, i grandi comici del cinema muto come Buster Keaton e Charlie Chaplin.

Grazie però al suo elemento documentario, Towheads è un film che sa anche sapientemente illustrare un malessere interiore e un’angoscia in generale delle madri moderne, che vorrebbero mantenere la propria identità di donna mentre letteralmente si fanno in quattro per fare le madri.

Consigliato.

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