PARLA IN CONFERENZA L’ATTORE E CANTANTE CHE DIVIDE IL GRANDE SCHERMO CON MATTHEW McCONAUGHEY
Abbiamo incontrato Jared Leto, alla conferenza stampa per il riuscitissimo Dallas Buyers Club. La pellicola è un vero e proprio manifesto di coraggio e forza, ma soprattutto di denuncia verso l’AIDS, l’omofobia e la sanità. Tematiche importanti, affrontate con grandissima intensità da parte di tutto il cast. Il ruolo difficile di Leto, idolo delle teenager, artista estremamente poliedrico, e leader della band thirty seconds to mars, è quello di un transessuale che affianca Ron Woodrow, interpretato da un’ irriconoscibile Matthew McConaughey. Arrivato in kilt, capelli lunghi, grande ironia e disponibilità Mr. Leto ci racconta come ha affrontato il film, ed anche qualcosa su se stesso.
Come si è preparato per il ruolo?
Mi sono documentato e ho cercato di percepire con tutto me stesso quello che il mio personaggio richiedeva. Non è stata solo una trasformazione fisica. La cosa più dura è stata quella di entrare realmente in contatto con la parte femminile che era in me, scavare nel profondo per poi tirarla fuori e portarla nel ruolo. È stato sorprendente quante cose ho scoperto di me stesso, del modo in cui si percepiscono i sentimenti, le emozioni ma forse ancor di più del desiderio di quest’uomo di non essere classificato. L’identificazione in trans lo ferisce, lui vuole solo essere donna, ed essere libero di viversi così com’è. È stata una sfida veramente dura ed intensa
Come si è trovato con i suoi colleghi, Matthew e Jennifer?
Sono stato benissimo. La professionalità di questi attori è considerevole. Purtroppo ero veramente concentrato sul mio ruolo, e su come interpretarlo al meglio, quindi non ho avuto la possibilità di conoscere realmente Matthew e Jennifer, soprattutto perché la forza di questa storia, che è vera quindi ancora più shoccante, ci ha portati a spendere ogni centesimo di noi stessi, della nostra anima, per darle lo spazio che merita. Sul set, si respirava un’aria assolutamente suggestiva.
Lei non dedica molto tempo ai film, erano 6 anni che non prendeva parte ad una produzione, la più recente è Mr Nobody, come mai si mantiene così alla “larga” per così dire, dal panorama cinematografico?
La realtà è che io amo tutte le sfaccettature del mio lavoro, lo rispetto, e proprio per questo mi tuffo solo in avventure che mi piacciono, che mi prendono davvero. Quando leggo un copione e decido di partecipare ad un film, lo faccio perché mentre sono li a valutare la storia, sento che dovrei assolutamente farne parte! E’ quello che poi mi è successo per Dallas Buyers Club. Sapevo che volevo contribuire a quel lavoro e vivere quell’esperienza.
Se le dicessero di scegliere un ruolo per il quale ucciderebbe, quale sarebbe?
Un ruolo che non è ancora stato scritto! La cosa che adoro è la sorpresa. Adoro essere sorpreso. Se ritengo un ruolo estremamente innovativo, lo accetto. Insomma parliamoci chiaro, se dieci anni fa mi avessero detto che avrei interpretato un trans, che cammina su tacchi altissimi si trucca, e che per farlo avrei dovuto utilizzare della cera che coprisse i peli sul viso o le sopracciglia avrei pensato, ma che scherziamo?? Mi state prendendo in giro?
Ultima domanda, se le capitasse nello stesso giorno, allo stesso momento, di doversi esibire per il concerto più importante per la sua band e di girare la scena cardine della sua intera vita, dove andrebbe?
Non succederebbe! Sono molto bravo a gestire il mio tempo. Ma in un ipotetico, molto ipotetico, caso andrei sul palco. Il calore che trasmette suonare davanti a tantissima gente è incredibile, emozionante, surreale! Adoro cantare, la mia band i fan, l’atmosfera che si crea durante i concerti è magica. Il pubblico italiano poi è incredibile, uno dei migliori al mondo, si apre totalmente alla musica che in quel momento stai suonando e dà vita ad una sinergia incredibile. È per questo, segretamente vi dico, che è prevista una data a Roma molto presto. Verso Marzo. Ma è un segreto mi raccomando….!