Roma film fest – Come il vento: incontro col cast

LA PROTAGONISTA VALERIA GOLINO: “HO ACCETTATO QUESTO RUOLO PER SFINIMENTO”

Presentato oggi in anteprima mondiale al Festival Internazionale del film di Roma, Come il vento, racconta la storia di Armida Misere, una delle prime donne alla direzione di un carcere. Il ritratto introspettivo e forte di questa donna che si è dovuta confrontare con personalità difficili della criminalità organizzata mettendo a dura prova la sua umanità è stato portato sul grande schermo da Marco Simon Puccioni che ha voluto a tutti i costi che fosse Valeria Golino il volto della protagonista:

Valeria, è vero che ha tentennato un po’ prima di decidersi ad accettare il ruolo di Armida Miserere?

Si, ho finito di accettare per sfinimento. Puccioni non desisteva, ci ha messo due anni a convincermi. Capivo che quello era un ruolo in cui dovevo dare l’anima e poi stavo preparando Miele.E’ una grande responsabilità interpretare un grande personaggio così complesso. E poi alla fine la differenza la fa il regista nel modo in cui ti guarda e questo lo posso dire ancoora di più oggi dopo che ho fatto il film come regista. Poi, riuscire a fare un certo tipo di cinema in Italia è molto più difficile di prima. Molti film che sono finiti restano ancora in attesa di essere distribuiti.

E alla fine poi come è stato affrontare questo personaggio?

Non conoscevo Armida prima che Marco (Puccioni) me ne parlasse. E’ una figura complessa e contraddittoria e per quanto possiamo raccontarla, ci saranno sempre delle zone d’ombra. Prima mi sono avvicinata al personaggio attraverso fotografie e diari. Poi l’ho incontrata veramente, forse neanche un anno prima che morisse, a Sulmona in un piccolo festival per i detenuti dove io ero andata con Crialese a far vedere Respiro. Lei mi ha accompagnato duante questa piccola visita. La cosa che mi ha commosso e sorpreso è quando ho visto una foto in cui siamo insieme. Io l’abbraccio e la tengo come se la volessi proteggere e lei è girata verso di me come a guardarmi.

Puccioni, come ha lavorato sui luoghi? Sono molte le location della sua pellicola

Marco Puccioni: Si, abbiamo girato in 5 regioni e a Pianosa, avendo avuto il sostegno delle regioni Toscane, Marche, Sicilia e Lazio. Abbiamo toccato molte carceri dove non è semplicissimo girarci dentro. I direttori e le amministrazioni penitenziarie ci hanno aiutato molto e tra loro ce ne stavano tanti che conoscevano Armida. Questa è una nostra versione e spero che chi l’ha conosciuta ci ritrovi delle verità profonde al di là delle cronache.

Siete stati fedeli alla sua vicenda?

Marco Puccioni: Si è fedeli tradendo. Abbiamo rispettato molte delle date e degli spostamenti che ha fatto Armida. Poi ci sono stati alcuni aggiustamenti comre il personaggio di Chiara Caselli che si è rifatta al personaggio di una sua amica di Casacalenda.

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