IN THOR – THE DARK WORLD IL SUPEREROE MARVEL COMPLETA LA SUA CRESCITA: SCOPRIAMO I CAMBIAMENTI DEL DIO DEL TUONO
La maturazione di un individuo passa attraverso molteplici fasi che ne determinano, con il tempo, la personalità, il carattere e le peculiarità intellettive legate all’esperienze che ognuno può – o non può – vivere nel corso dell’esistenza. Vittorie, sconfitte, delusioni, gioie e dolori vanno ad inserirsi nel background intimo e riservato dell’animo, costruendo una vera e propria tela che lega ogni attimo vissuto ad un futuro che rispecchia in pieno il nostro essere ed il nostro volere.
”La vita appartiene ai viventi, e chi vive deve essere preparato ai cambiamenti” diceva Goethe, ma questo diventa complicato quando parliamo di un Dio e, per l’occorrenza, di un Dio che di mestiere fa il supereroe.
Ovviamente stiamo parlando di Thor, il ”fulmine”, il ”tuono”, figlio di Odino, figura simbolo della mitologia norrena che ha ispirato la Marvel e Stan Lee per disegnare uno dei personaggi peculiari del mondo dei fumetti. La prima apparizione su carta stampata è avvenuta nel 1962 sulla rivista Journey into Mystery, mentre, sul grande schermo, si è cominciato a parlare di lui nel 2010 quando nella sequenza finale di Iron Man 2, post titoli di coda, fa la comparsa il Mjolnir, lo storico e imprescindibile martello di Thor. Nonostante questa piccola ma importante citazione al cinema arriva ufficialmente nel 2011 con, per l’appunto, Thor; poi torna in compagnia dei suoi amici supereroi nel 2012 con The Avengers e ancora, appena uscito, ecco Thor: The Dark World, la sua terza apparizione in sala.
Nel corso del tempo il personaggio di Thor è stato caratterizzato da un’evoluzione, da un cambiamento che l’ha reso uno degli interpreti di maggior importanza negli Avengers. Loro – ognuno con la propria caratteristica – sono paragonabili forse alle gesta degli eroi narrati nella letteratura cavalleresca; difendono la libertà, la patria, gli uomini e Dio, con tratti valorosi ma al contempo sarcastici, umani e umoristici. Thor, tra tutti, è colui che impersona l’eroe romantico, impavido e leale, quello che mette dinnanzi a tutto l’amore per la propria donna, che si sacrifica per la famiglia e che non manca di scendere a patti con il lato oscuro per conseguire il bene e la luce.
Nei suoi tre film la mutazione è stata praticamente radicale: nella prima pellicola era impetuoso, impulsivo, arrogante e aggressivo, almeno fino all’incontro con Jane Foster, l’umana che gli ha rapito il cuore e che lo spingerà a difendere con ardore e coraggio la terra in The Avengers. Qui si unisce agli altri supereroi, un Dio che si concede in tutto e per tutto agli uomini, li affianca e li aiuta a sconfiggere un avversario proveniente proprio dal suo mondo; quel fratello-nemico Loki, amato, odiato e ancora amato, la parte malvagia della sua divina famiglia. La bontà di Thor è rintracciabile anche nel rapporto che ha, appunto, con Loki; un fratello acquisito che insegue il trono senza scrupoli, un personaggio dalla drammaturgia eccelsa, una forte personalità che influisce sul nostro supereroe, portandolo, nonostante tutto, a volergli bene. Proprio il rapporto con Loki sarà la parte fondamentale di Thor: The Dark World; il Dio del Tuono completa la sua crescita, riuscendo per certi versi a perdonare e commiserare gli occhi vitrei e rabbiosi di Loki. La catarsi è completa, l’eroe è formato; il misticismo della sua figura si impregna con i tratti umani e mortali, rendendosi umile, prostrandosi come un Dio sceso in terra e innamorandosi come chi spera ancora in un domani migliore, fuso con l’universo, nella pace totale.