DIRETTAMENTE IN HOMEVIDEO L’OPERA PRIMA DI FEDERICO BRUGIA
L’opera prima di Brugia intende presentarsi come noir, portando sullo schermo una vicenda che vede come punto focale la freddezza del suo protagonista, tal signor “X”, contrapposta alla figura di Nora, la carta che cambia le regole del gioco, fragilità che si insinua nelle dinamiche ordinarie e metodiche del personaggio principale sino a stravolgerne la vita.
La storia è quella di un uomo che per fuggire da un passato doloroso decide di indossare le sembianze di un essere senza personalità, braccio meccanico di un incesto infame, quello della prostituzione, coprendo il ruolo di trasportatore di giovani ragazze provenienti dall’Est e con lo scopo di consegnarle ai richiedenti. In questo sistema del tutto circolare reso ancora più vuoto dal contesto in cui vive X, una camera d’albergo spoglia, priva di ogni tipo di emozione che anche un po’ banalmente rispecchia l’animo del suo ospite, e troviamo inoltre nella sveglia puntata alle 7 e nel fatto che il personaggio interpretato da Filocamo si svegli esattamente un minuto prima che essa suoni, la conferma del perfetto squallore che avvolge questa figura e la sua vita fatta di piccoli ripetitivi gesti.
Questa esistenza verrà poi provvidenzialmente illuminata dall’arrivo di Nora, ennesima vittima di questo commercio brutale che porterà il protagonista a scontrarsi con se stesso e con ogni probabilità a ritrovarsi al tempo stesso. La pecca del film risiede forse, più che nelle interpretazioni, piuttosto convincenti da parte del cast piuttosto vario – nel quale ritroviamo anche due cameo da parte di Malika Ayane (che chiude i titoli di coda con il suo brano Grovigli) e del divo a luci rosse Rocco Siffredi – nei ritmi e nell’atteggiamento della pellicola stessa, che maldestramente si avvicina al genere noir, strizzando l’occhio anche film d’autore, fatto che si evince dal tentativo di volerne riprendere i tratti caratteristici nelle pause e nel modo di raccontare una storia che non colpisce pur avendone tutte le possibilità in sceneggiatura.
Il film dunque si ferma in modo quasi superficiale ad analizzare il cinismo che contraddistingue il mondo della prostituzione, ma nonostante tutto va considerato come prova senz’altro originale rispetto al panorama cinematografico che ci troviamo di fronte, di sicuro un modo diverso di raccontare che però è in attesa di una sua totale realizzazione, attendiamo con ansia dunque i lavori successivi di un regista che sebbene non abbia fatto immediatamente centro ha fornito un prodotto confuso ma che lascia spazio a evoluzioni future.