Un Castello in Italia: pro e contro

IL NUOVO FILM DI VALERIA BRUNI TEDESCHI ARRIVA NELLE SALE ITALIANE

Un film autobiografico che racconta di un passato onnipresente. Le vecchie scelte di una famiglia che, consapevole o meno, ha portato la protagonista a vivere un presente con uno sguardo voltato indietro. Una malattia, un amore, una solitudine. Tre personaggi che Valeria Bruni Tedeschi  ha voluto mettere sulla scena per un film ironico, drammatico e poetico. La redazione di Film4Life però, anche in questo caso, si è trovata in disaccordo sul giudizio di Un castello in Italia. Dal 31 Ottobre, al cinema.

IL FILM MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DI VALERIA BRUNI TEDESCHI?

Valeria: Un Castello in Italia ha tutti i grandi temi che Valeria Bruni Tedeschi ha trattato nelle sue esperienze dietro la macchina da presa. Come in E’ più facile per un cammello, anche qui ritroviamo la malattia, un amore tra due persone immature, il peso di un’eredità sulle spalle. E come in Attrici  qui viene descritto il lato femminile in tutte le sue sfaccettature, attraverso le tre donne protagoniste. La madre, Valeria e la moglie del fratello, sono figure enigmatiche ma raccontate con quel tocco malinconico, ironico e poetico che anche storie complicate e opprimenti risultano delicate e leggere.

Sandra: Un castello in Italia ha il grande limite di essere il film che ci si aspetta sempre da Valeria Bruni Tedeschi la quale ha la grande presunzione di ribadire al pubblico il suo passato come se la sua storia, e solo la sua, potesse interessare in ogni prevedibile sfumatura.

A QUALE PUBBLICO VUOLE RIFERIRSI?

Valeria: ad un pubblico adulto molto ampio. Adulto perché non tutti sarebbero in grado di capirlo, lo stesso amore tra i protagonisti nella sua infantilità è molto maturo, non è di sicuro una storia da adolescenti. Vuole riferirsi ad un pubblico di romantici che hanno voglia di vedere un amore insolito, o a chi è alla ricerca di un film drammatico che tocca le corde del cuore per il realismo della storia.

Sandra: alle donne(tte) in menopausa latente. Un Castello in Italia è un film che è stato creato per un pubblico femminile, che usa Garrel e Timi (straordinario nella parte) per accalappiare l’altra metà del cielo e strumentalizza la forza del contemporaneo tema della maternità in età adulta per far versare lacrime su lacrime di banalità e cercare approvazione nella pietà del dramma che in alcuni punti prende respiro nell’ironia per poi affogare del tutto nella calcata e isterica recitazione della protagonista.

LO CONSIGLIERESTI?

Valeria: lo consiglierei a chi è alla ricerca di un film che susciti emozioni, che voglia sentir parlare qualcun altro per se stesso, perchè questo film ha la capacità di coinvolgerti nonostante sia una storia molto particolare, forse non troppo originale.

Sandra: lo consiglierei alle MILF in attesa di una seconda possibilità ricordando loro, però, che Garrel non è dietro l’angolo ma è solo un sogno.

Valeria Vinzani e Sandra Martone

 

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