SCOMPARE A LOS ANGELES LA DIVA DEL CINEMA NOIR, CLASSE 1918
Di origini svedesi e austriache, Audrey Totter nasce il 20 Dicembre del 1918. Inizia la sua carriera alla fine degli anni Trenta, recitando in sceneggiati radiofonici e in piccole produzioni teatrali. Solo dopo aver accumulato una notevole esperienza tra Chicago e New York, a metà degli anni Quaranta, intraprende la sua carriera cinematografica, firmando un contratto di sette anni con la Metro Goldwyn Mayer.
Il suo film d’esordio è Main Street After Dark (1945), e per qualche tempo recita soltanto piccoli ruoli non accreditati. La sua grande occasione arriva un anno dopo, con il famoso film noir Il postino suona sempre due volte: da quel momento il grande pubblico comincia a seguirla e a riconoscerla tra le dive emergenti dello Studio System. Sebbene la Totter fosse abbastanza eclettica come attrice e recitasse in film di svariati generi, la sua fama è rimasta legata in maniera indissolubile al noir.
Uno dei titoli più celebri nella sua filmografia è infatti il poliziesco Una donna nel lago (1947), diretto da Robert Montgomery sulla base del romanzo di Raymond Chandler. Il film è entrato nella storia del cinema per la sua prospettiva narrativa unica e innovativa: la macchina da presa segue infatti la trama attraverso gli occhi del protagonista, il detective Philip Marlowe, che non compare nella pellicola se non per pochi secondi, riflesso in uno specchio. Lanciata da quest’ultimo successo, Audrey Totter ha poi modo di lavorare con grandi star dell’epoca, come Clark Gable, con il quale, nel 1949, recita in ben due film: Fate il vostro gioco e Stasera ho vinto anch’io. La Totter alla fine degli anni Quaranta consacra definitivamente il suo ruolo di femme fatale in pellicole noir dedicate al delitto perfetto, come L’alibi di Satana (1947) e Tension (1949), e si fa nuovamente notare dal pubblico nelle panni di una voluttuosa tentatrice in La sconfitta di Satana (1949).
Negli anni Cinquanta è costretta però reinventarsi, poichè la Metro Goldwyng Mayer comincia a rivolgersi ad un nuovo pubblico, molto più agiato e “familiare”. Dal genere noir spazia quindi al poliziesco, al dramma di denuncia, sino a film western e d’avventura. Sciolto il contratto con la MGM poi, collabora attivamente sia con la Columbia Pictures che con la Twentiet Century Fox. Grazie alla sua natura eclettica, che non aveva ancora potuto sfruttare sino a quel momento, i ruoli da protagonista proseguono per tutta la prima metà del decennio: nel 1952 recita in Destinazione Budapest e in Senza madre, nel 1953 in La donna che volevano linciare e nel film bellico Tempeste di fuoco, infine nel 1954 in Agguato al grand canyon.
Sfiorita l’età per interpretare giovani protagoniste, nella seconda metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo la Totter trova nuove occasioni di rilanciarsi sul piccolo schermo. Partecipa a serie televisive di nuovo legate al genere dei suoi esordi come Alfred Hitchcock presenta e Perry Mason, anche se il suo ruolo più conosciuto in questo periodo è quello della simpatica domestica in Our Man Higgins, una brillante e divertente sit-com nella quale recita per tutto il 1962 e il 1963. Con gli anni infine anche le sue apparizioni televisive vanno diradandosi: gli ultimi tempi sono completamente dedicati alla serie Medical Center, alla quale partecipa nei panni di infermiera per cinque anni, dal 1969 al 1976. Per quanto riguarda il suo addio alle scene però, si concede un ultimo ritorno al giallo e al poliziesco, chiudendo la sua carriera con un episodio de La signora in giallo.
Silvia Littardi