L’ULTIMA INTERPRETAZIONE DI JAMES GANDOLFINI. UNA FAVOLA CONTEMPORANEA DAL SAPORE DI COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI
DATA DI USCITA: 1 maggio
DURATA: 93′
VOTO: 3,5 su 5
La vita non è finita neanche quando sembra che tutte le tappe siano state raggiunte: matrimonio, divorzio, figli. Questa morbida verità viene confermata da Eva, massaggiatrice e madre di una ragazza che sta per partire per il college, e da Albert, improbabile e goffo omone. I due si incontrano a una festa e non è colpo di fulmine ma una quieta attrazione che, appuntamento dopo appuntamento, fa sbocciare un sentimento inaspettato se non fosse che Eva è la massaggiatrice dell’ex moglie di Albert, poetessa borghese, e le opinioni della donna su quello che era suo marito si insinuano nella mente della protagonista rischiando di rovinare tutto.
L’ultimo lavoro da interprete di James Gandolfini è una commedia romantica che vede come protagonisti due cinquantenni disillusi che costruiscono insieme un nuovo sentimento basandolo sull’autoironia delle loro imperfezioni e della loro età.
Non dico altro è una commedia romantica che vive di equivoci e di un finale da favola diretta da Nicole Holofcener già regista di alcune puntate di Sex and the city e Six feet under.
La speranza è il sentimento predominante in questo lavoro semplice nella costruzione e forte di dialoghi verosimili e divertenti che giocano sui difetti dei protagonisti e del loro amore e si scontra con la zavorra di un passato pregno di delusioni proprio di chi la vita per metà l’ha vissuta tra bellezza e amarezza.
Non ci si trova davanti al miele di una storia appena nata ma si è spettatori, con questo lungometraggio, della verità forte, e a volte anche molto poco romantica, di due persone complete che si incontrano nel bel mezzo del cammin della loro vita. Due persone formate sul loro passato sui bivi e sui dirupi di un’esistenza di rose, spine e fiori, che cercano di rinascere l’una con l’altra e di cambiarsi accettandosi, poi, per quelli che sono.
Da indimenticabile Tony Soprano a impacciato principe azzurro sui generis Gandolfini con questo lungometraggio ha lasciato un testamento di bravura e imperfezione in un film che lascia un respiro, di sollievo, e spazio alle risate e alla riflessione.