THE BUTLER RACCONTA CECIL GAINES, MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA TRA STORIA E ANIMA
DATA DI USCITA: 1 gennaio
DURATA: 132’
VOTO: 3 su 5
Un uomo, una Nazione, un lavoro che diventa quasi una missione. Due generazioni a confronto, una storia che riaffiora sulla pelle e viene raccontata tramite i gesti e le parole. L’immobilismo di un uomo chiuso nella sua stanza, nella prigione della sua anima poco devota ai diritti e incatenata nei doveri.
Cecil Gaines è prima di tutto il maggiordomo della casa bianca, poi padre e marito, poi uomo nero. Si susseguono i Presidenti come le tazze di tè in un paese che freme, che grida, che rivendica i suoi diritti scendendo in piazza e urlando contro il muro. Un paese che scrive la storia sul volto di tutti coloro che ci sono stati, che hanno vissuto, che hanno visto.
Ispirandosi a una storia vera, quella di Eugene Allen pubblicata sul The Washington Post, il regista Lee Daniels in The Butler racconta la vita del maggiordomo che prestò servizio nella Casa Bianca dal 1952 al 1986. Ben trentaquattro anni di trasformazioni che il regista decide di far percorrere allo spettatore tramite lo sguardo di Cecil Gaines (Forest Withaker) , un nero di umili origini che imparerà l’educazione e il mestiere di domestico nelle case dei bianchi. Arrivato a Washington, dove sposerà Gloria (Oprah Winfrey), viene assunto come maggiordomo nella Casa Bianca. Mentre lui versa il tè fuori dalla finestra c’è un mondo che corre, che cambia repentinamente. C’è suo figlio, Louis , nelle piazze che si batte per i diritti della sua gente, c’è un nuovo modo di pensare e uno tanto diverso di agire, c’è un colore da rispettare che non è quello della pelle ma solo quello della bandiera. La storia passa nelle mani di sette diversi Presidenti che Cecil serve con rispetto e devozione fino al momento in cui sceglierà la strada da percorrere che porta il nome di Barack Obama. La storia, non solo degli Stati Uniti di America ma dell’umanità intera, ispira tutta la pellicola che si muove grazie soprattutto al cast stellare e alla loro impeccabile interpretazione.
Attraverso quei guanti bianchi scorrono gli eventi, mentre quelle mani versano il tè ai vari Presidenti c’è qualche forza invisibile già pronta a scrivere la storia, quella storia che con l’avvento del Presidente Obama sembra ed è tanto vicina. Il cambiamento non passa solo attraverso le mura o le piazze arriva dall’anima di un uomo, dai suoi diritti, dalla sua famiglia, dalle sue origine, dal suo credo. Allora anche il più piccolo tassello sembra fare la differenza, la storia non la si legge solo nei libri o nei grandi eventi la si trova nei graffi e nelle rughe di ognuno, la si respira tra i capelli di chi c’era, di chi ha scelto di cambiare, di chi ha voluto viverla.