Addio a Carlo Mazzacurati

IL MONDO DEL CINEMA ITALIANO SALUTA IL REGISTA E SCENEGGIATORE PADOVANO 

È stato presidente della Fondazione Cineteca di Bologna, regista simbolo di Padova, considerato il poeta solitario del Nord Est. Carlo Mazzacurati si è spento all’età di 57 anni a causa di un malore, proprio nella sua città natale, che spesso aveva descritto e rappresentato nelle sue pellicole.

Nato nel 1956 dall’ingegnere e corridore automobilistico Mario, Mazzacurati studia al Dams di Bologna e nel 1979 realizza il suo primo film, Vagabondi (in 16mm), che nel 1983 viene premiato al festival milanese Filmmaker Doc. Nonostante il riconoscimento, non trova una casa di distribuzione, quindi il film non verrà mai realizzato. In seguito, si trasferisce a Roma dove inizialmente collabora alla stesura di varie sceneggiature e scrive storie per la tv. È in quegli anni che avviene l’incontro importante con Gabriele Salvatores, con il quale collabora alla scrittura di Marrakech Express. Il suo primo film esce nel 1987, Notte Italiana, che vince il Nastro d’Argento e il Ciak d’Oro.

Seguono altre sue opere di successo di pubblico e critica: Vesna va veloce (1996), La lingua del santo (2000), La giusta distanza (2007), premiato al Festival Internazionale del Cinema di Roma, e La Passione (2010). Mazzacurati recita anche in piccoli ruoli nei film di Nanni Moretti (Palombella Rossa, Caro Diario, Il Grido dell’Angoscia dell’Uccello Predatore e Il Caimano).

Nel 2013, riceve il Gran Premio Torino alla carriera, ed è proprio in quell’evento che presenta il suo ultimo film, La Sedia della Felicità, – che uscirà nelle sale nella primavera del 2014 – con protagonisti Valerio Mastrandrea e Isabella Ragonese, oltre a piccoli camei di tanti attori amici consapevoli della sua malattia. “È forse il film più comico che ho fatto. Negli altri c’era anche la tristezza oltre che l’ironia – aveva detto Mazzacurati presentando la pellicola – “Per una volta nella vita ho desiderato fare un film che mi piacesse anche da spettatore”.

Esprime il suo cordoglio anche il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, “La scomparsa di Carlo Mazzacurati priva il cinema italiano di un interprete di grande originalità, capace di raccontare con intelligenza il suo territorio, la sua preziosa identità di storia e memoria, nel confronto con il mondo globale”.

Ci lascia un cineasta come pochi, riconosciuto in Italia e all’estero, che ha saputo raccontare drammi, malinconie e speranze del nostro paese.

 

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.