RITORNANO, IN SORDINA, LE GIRLS HBO CAPITANATE E CREATE DA LENA DUHNAM
È cosa ormai più volte sciorinata: Girls, serie televisiva Hbo è, a tutti gli effetti, l’anti Sex and the city, ovvero la rivincita delle donne qualunque in una New York più cattiva, cinica e meno griffata di quella attraversata dalle 4 amiche nella serie tv cult andata in onda dal 2000 al 2006 dalla stessa rete.
Partito con grandi ambizioni lo show tv è arrivato a vincere lo scorso anno un Golden Globe per la migliore comedy e a compiere, quest’anno, i suoi primi tre anni di vita. La terza stagione della serie televisiva infatti ha debuttato domenica scorsa sulla rete americana con due puntate che hanno ripreso le fila delle story lines inerenti alle quattro hipsters newyorkesi più amate del piccolo schermo.
Sarà perché eravamo abituati troppo bene, sarà perché – pur essendo una commedia – Girls funziona soprattutto quando la sua protagonista, Hannah, da il meglio di sé nelle sue crisi esistenziali da scrittrice sopra le righe, ma la season premiere di questa terza ragione lascia quantomeno perplessi.
Il finale passionale, enfatico ed eccessivo, ma non per questo surreale dati i personaggi, che una manciata di mesi fa aveva visto Hannah e David (Adam Driver)ritrovarsi dopo lungo tempo, Marnie (Allison Williams) rimettere in discussione la sua intera vita, Shoshanna (Zosia Mamet) ritrovarsi single e felice e Jessa (Jemima Kirke) divorziare e sparire, ha fatto sì che Girls riprendesse le fila del discorso decisamente sottotono rispetto alle aspettative: il rapporto tra Hannah e David sembra essere stabile nonostante le di lui fissazioni e la sua inguaribile misantropia mentre Marnie, costretta a vivere dalla madre, è infelice e poco al centro dell’attenzione della serie insieme a Shoshanna che continua a godersi la sua esistenza non più vergine di esperienze. Per ora la storia più intrigante da seguire è quella di Jessa che rincontriamo in un centro di riabilitazione dove crea scalpore con la sua mancanza di peli sulla lingua e la sua perenne voglia di attirare ogni tipo di attenzione su se stessa.
Debole della cattiveria che l’ha contraddistinto Girls ha senza dubbio perso di mordente ma se da una parte il buongiorno – quello cattivo – si vede dal mattino dall’altra questo è solo l’inizio della stagione tre di una serie televisiva che ha dato molto nel suo recente passato e che sembra avere ancora qualcosa da dire, sperando che non inizi a dirlo troppo tardi diventando una di quelle serie che vanno avanti per abitudine.