Uno sguardo ai cartoon che il prossimo due marzo concorreranno all’Oscar come Miglior Film d’Animazione
Non solo pellicole. La notte degli Oscar non è dedicata solo a persone in carne ed ossa, come attori, registi e chi fa parte del mondo dello spettacolo, ma anche i film d’animazione hanno la loro categoria. Ogni anno, per l’Accademy diventa sempre più difficile scegliere il vincitore dell’ambita statuetta di Miglior Film d’Animazione. La Walt Disney ha avuto sempre il primato di Oscar in questa sezione. Vi parliamo dei cinque film d’animazione protagonisti la notte del 2 marzo.
Per la Dreamworks Animation c’è The Croods, simpatica pellicola con protagonista una famiglia di cavernicoli. L’ambientazione è l’età della pietra; l’uomo vive in piccole comunità e si arrangia a vivere con quel che trova. Tutti sono soddisfatti della propria esistenza, tranne l’adolescente Eep della famiglia Croods. La ragazza si chiede perché accontentarsi di una mera esistenza, quando il suo desiderio è solo quello di uscire e scoprire nuovi posti? L’incontro con Guy rivoluziona il suo modo di pensare e quello della sua famiglia, ‘costretta’ a seguirla in un viaggio per trovare una nuova casa, dopo che un terremoto ha distrutto la loro. La Dreamworks punta sui legami famigliari e lo fa con questo film d’animazione semplice, almeno in apparenza, perché il viaggio dei Croods diventa una scoperta verso un mondo inesplorato e verso nuove invenzioni finora sconosciute all’uomo.
Cattivissimo Me 2 della Universal Pictures continua a raccontare la storia dell’ex cattivissimo Gru e della sua band di criminali, i divertenti Minion. Lasciatosi alle spalle la sua vita da cattivo, Gru è un uomo diverso: vive con le tre dolci bambine che ha adottato e la conversione del laboratorio segreto dei Minion e del dottor Nefario in un’impresa legale di produzione di marmellate e gelatine. Le cose, però, si mettono male quando l’energica agente Lucy Wilde della Lega Anti Cattivi lo assolda per andare sottocopertura al fine di smascherare un criminale che fingendosi venditore di dolciumi, progetta in realtà di conquistare il mondo. Secondo capitolo meno comico del primo, ma certamente non delude le aspettative in quanto a personaggi e risate. I Minion restano i personaggi più amati dal pubblico, in grado di prendere il posto anche di Gru in alcune scene.
Dal cinema d’Hautes Alpes arriva Ernest et Célestine, film d’animazione franco-belga, in cui un topo e un orso fanno amicizia, rompendo ogni pregiudizio del mondo animale. Il mondo dei topi non è facile, soprattutto quando il futuro dei più piccoli è già segnato. Célestine, giovane topina, sogna di fare la pittrice, quindi sfugge al mondo opprimente che la circonda, e incontra Ernest, orso clown e musicista. È l’inizio di una tenera amicizia che li porterà a capire l’un l’altro. La pellicola commuove e fa riflettere, restando fedele all’omonima serie di libri per bambini scritti dalla disegnatrice belga Gabrielle Vincent.
La Walt Disney è in nomination con Frozen – Il regno di ghiaccio, vagamente ispirato alla favola di Hans Christian Andersen La Regina delle Nevi. Protagoniste sono due sorelle: Elsa, la maggiore, possiede il dono magico di creare e manipolare il ghiaccio e la neve; Anna, la minore, un po’ goffa e imbranata, è incantata dal potere della sorella. Quando Elsa per sbaglio provoca un incidente in cui Anna rischia la vita, lei si costringe ad allontanarla per evitarle di farle del male. Gli anni passano, le due sorelle si allontanano sempre di più, fino al giorno in cui Elsa viene incoronata. Presa dal panico, Elsa getta il suo regno sotto un incantesimo, coprendolo di ghiaccio, e poi fugge. Anna farà di tutto per ritrovare la sorella, aiutata dall’amico Kristoff e dalla sua renna Sven. Frozen può anche essere considerato un film musicale dato che sono ben 32 i brani eseguiti. L’amore fraterno, l’amicizia e la famiglia sono i sentimenti che prevalgono in classico stile disneyano.
Infine, il ritorno di Hayao Miyazaki con Kaze Tachinu, tradotto con “Si alza il vento”. La pellicola racconta la vita e la tragica storia d’amore di Jiro Horikoshi, ingegnere aeronautico che durante il secondo conflitto mondiale progettò numerosi aerei da combattimento usati in guerra dai giapponesi contro gli americani. L’opera è tratta dal mango omonimo scritto dallo stesso Miyazaki. Film premiato già alla Mostra del Cinema di Venezia, si preannuncia toccante e veritiero, con un pizzico di umorismo.
Verdiana Paolucci