Philip Seymour Hoffman: addio ad un attore da Oscar

PHILIP SEYMOUR HOFFMAN RACCONTATO ATTRAVERSO 5 SUOI FILM

i love radio rockErano all’incirca le 20 di ieri, 2 Febbraio, quando è arrivata la notizia: l’attore americano Philil Seymour Hoffman è stato trovato morto nella sua casa di New York, probabilmente a causa di un’overdose. A soli 46 anni, ed una carriera brillante tutta in discesa, non riusciamo ad accettare un decesso simile. Così promettente, così bravo da vincere un Oscar e svariate nomination, così intenso da poter fare qualsiasi ruolo, così richiesto da permettersi dei camei. Una perdita che fa male, una morte inattesa e prematura, una mancanza che si farà sentire nel mondo dello spettacolo. Hollywood già rimpiange uno dei suoi nomi di spicco del cinema contemporaneo mondiale, come molti cinefili che lo hanno amato nei molti film da lui interpretati.

Seppur ancora increduli della notizia abbiamo deciso di rendergli omaggio ricordando i ruoli, e quindi i film, in cui ci ha emozionato. Con la speranza di trasmettere anche noi qualcosa di Philip Seymour Hoffman, specialmente a chi non lo conosceva.

1) TRUMAN CAPOTE, il film che gli fece vincere l’Oscar nel 2005

Truman Capote, la storia vera dello scrittore americano che dopo il successo di Colazione da Tiffany decide di focalizzare la sua attenzione sul romanzo-inchiesta dello sterminio di una famiglia del Kansas. Tra il recupero e l’analisi di documenti, accesso alle prove, dialoghi con gli assassini, Capote pubblicherà quello che sarà l’ultimo romanzo della sua vita. Hoffman ci regala un personaggio complesso, sentito in ogni piccolo gesto, introspettivo e allo stesso tempo profondo. Un’intensità che viene ripagata con un Oscar stra meritato.

2) IL DUBBIO, un ruolo difficile e provocatorio

Non una novità nel cinema contemporaneo, ma anzi un film vecchio stile con preti pedofili e suore intransigenti. A salvare Il dubbio sono proprio i suoi assi portanti, i due protagonisti: Hoffman e Meryl Streep. Anche la sceneggiatura fa la sua parte, elevando il film a qualcosa di più di una semplice inchiesta per pulirsi la coscienza, ma anzi aprendo grandi interrogativi a laici e credenti, che la situazione attuale della Chiesa ci ha portato a compiere nei confronti di una fede dettata da regole apparentemente contrastanti.

3) SYNECDOCHE, NEW YORK, un film da recuperare

Un film confuso, complesso, ma intrigante. Caden è un regista che attraversa un momento particolare della sua vita, e per uscirne vivo decide di dirige uno spettacolo teatrale dove mette in scena la sua vita. Il suo problema infatti, è che vuole avere tutto sotto controllo anche nella vita reale, rendere tutto così facile esattamente come è nei suoi spettacoli.  Alla sua prima prova alla regia per Charlie Kaufman, dirige Philip Seymour Hoffman mettendo tutta la sua creatività in un film che tocca argomenti personali con una visione del tutto personale.

4) I LOVE RADIO ROCK, una commedia colorata e frizzante

Una storia vera, di lotta e libertà, ma anche un romanzo di formazione, con le migliori intenzioni. Il film di Richard Curtis racconta le vicende di 8 pirati rockettari, capitanati da un incredibili Bill Nighy, che si nascondono su una nave in mare aperto per trasmettere musica rock, lontano dai divieti ministeriali che vedono in quella musica niente di buono. Hoffman nel film è Il Conte, talentuoso deejay che entra in una competizione musicale con il collega star Gavin (Rhys Ifans). I love radio rock è una divertente commedia che intrattiene con la migliore musica anni ’60.

5) THE MASTER, la consacrazione di una carriera

Nei panni del creatore di una setta chiamata “la Causa”, Lancaster Dodd è la guida spirituale e carismatica che prende sotto la sua protezione un reduce di guerra alcolizzato. Il duo Joaquin Phoenix-Philip Seymour Hoffman offre una delle interpretazioni migliori della loro carriera, mettendosi completamente in gioco e destreggiandosi con abilità nei panni di due figure enigmatiche e macchinose. Ispirato alla vera setta dei divi hollywoodiani Scientology, ancora una volta l’attore è diretto da Paul Thomas Anderson, che si conferma come la persona che meglio riusciva a tirarne fuori la qualità.

 

Vi lasciamo ora con questo monologo, chiudiamo qui il nostro addio (im)personale ad un attore che ci ha fatto sognare.

 

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