SYDNEY SIBILIA ESORDISCE SUL GRANDE SCHERMO CON SMETTO QUANDO VOGLIO
GENERE: commedia
DATA DI USCITA: 6 febbraio
DURATA: 100′
VOTO: 3,5 su 5
Il tentativo di dire qualcosa della nostra società attraverso una commedia dovrebbe essere il movente principe della scrittura di un lungometraggio di questo genere. Molto spesso gli autori nostrani riescono nell’intento seppur cadendo nella maggior parte dei casi nella retorica più pura del buonismo a tutti costi che invade il finale di un’opera che per colpa di una chiusa al vissero felici e contenti fa cadere l’intero lavoro nella più opinabile delle banalità.
Sydney Sibilia, classe 1981, con la sua opera prima Smetto quando voglio riesce, invece, grazie a un’ottima scrittura e a dotti dialoghi, a dare vita a una corale commedia che attraverso un’ironia lucida, mai volgare e che legge il paradosso di questa società.
Pietro Zinni ha trentasette anni, fa il ricercatore ed è un genio. Ma questo non è sufficiente. Arrivano i tagli all’università e viene licenziato. Cosa può fare per sopravvivere un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato? L’idea è drammaticamente semplice: mettere insieme una banda criminale come non se ne sono mai viste. Recluta i migliori tra i suoi ex colleghi, che nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Macroeconomia, Neurobiologia, Antropologia, Lettere Classiche e Archeologia si riveleranno perfette per scalare la piramide malavitosa. Il successo è immediato e deflagrante, arrivano finalmente i soldi, il potere, le donne e il successo. Il problema sarà gestire questa inedita realtà.
Il lungometraggio dell’esordiente Sibilia riesce ad amalgamare, con con garbo e guardando ben oltre il panorama cinematografico italiano, Breaking Bad all’italica commedia seppur con un’ironia che in più di un punto sfiora quella tipicamente anglosassone.
La critica a una società dove la meritocrazia è assente e che demotiva e leva dignità a chi ha fatto della cultura parte fondamentale del suo investimento per il futuro è sottile, mai pesante ma allo stesso tempo spietata.
Edoardo Leo è il capitano di un cast che gestisce alla perfezione ogni scena e che comprende anche Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Pietro Sermonti, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia e Neri Marcoré.
Sibilla dall’alto dei suoi 33 anni porta una ventata di novità all’interno dello stanco e mai coraggioso cinema italiano e, esattamente come i protagonisti della sua pellicola, tenta di cambiare la sorte di un destino che non è ancora scritto ma che ha assolutamente bisogno di tentativi innovativi per cambiare la direzione della sua sorte.