THE LEGO MOVIE FA E DISFA TANTI MONDI MA ALLA FINE CREA QUELLO PERFETTO
DATA DI USCITA: 20 febbraio
DURATA: 100’
VOTO: 3,5 su 5
È dal 1949 che la LEGO (crasi della frase danese leg godt ovvero gioca bene) produce la sua riconoscibile linea di mattoncini.
In questi 65 anni di onorata attività l’azienda è diventata il primo passo che insegna a unire l’ordine alla creatività per tante generazioni che hanno continuato, anche una volta cresciute, a montare e smontare i colorati mattoncini dai perfetti incastri. I matrimoni di convenienza tra l’impero di giocattoli danese e molti franchise televisivi e cinematografici (il più recente quello con I Simpson) ha fatto sì che la LEGO rinnovi in continuazione il suo bacino di pubblico strizzando l’occhio alle mode del momento e alla sua sempreverde bellezza e, dopo tanto attingere dalla settima arte, finalmente il marchio delle costruzioni sbarca al cinema con The Lego movie.
Emmet è un ligio e comunissimo pupazzetto Lego che nella vita fa l’operaio. Il suo essere omologato lo rende superfluo anche agli occhi di coloro che lui crede essere suoi amici. Un giorno come un altro per un fraintendimento il pupazzetto, antieroe per antonomasia, viene scambiato per un omino dai poteri straordinari e coinvolto da un gruppo di speciali suoi simili in un’epica missione che vuole fermare il tiranno Presidente Business.
Grande metafora dei nostri tempi dove le menti dei più vengono corrotte dai mass media nella pretesa di un omologazione non pensante, The Lego movie è un delizioso lungometraggio animato che, nonostante sia portatore sano – e coerente – di un’intelligentissima operazione promozionale per la stessa azienda, si impone con una narrazione talmente dinamica, divertente e ricca di importanti morali, che la pubblicità e il sensazionalismo egoriferito al marchio non pesano affatto agli occhi dello spettatore.
Ai personaggi ben caratterizzati che sono i protagonisti della storia, su tutti l’insicuro e coraggiosissimo Emmet, la forte Lucy e il bipolare poliziotto Poliduro/Politenero, si aggiungono una serie di noti coprotagonisti come Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde, Superman e altre comparse provenienti dalle varie serie LEGO tra i quali alcuni dei personaggi di Star Wars, rigorosamente in formato ometti gialli. Tra questi non fanno una gran figura proprio i supereroi e la motivazione è che una delle morali della storia gira attorno all’idea che anche un pupazzetto qualunque, se crede e lavora su se stesso, è in grado di salvare il mondo.
L’unione e la lotta per la sopravvivenza di mondi divisi tra quello in cui le istruzioni (regole) sono alla dittatoriale base di tutto e quelli in cui la totale anarchia porta ad avere un caos di idee e di opinioni sconclusionate che non hanno sbocco, sono il perno di The Lego movie e della sua poetica verità che vuole l’importanza delle regole come base della società insieme alla libertà di espressione nel rispetto delle stesse. In fondo chiunque abbia preso in mano una confezione di costruzioni dopo aver assemblato la figura della scatola ha dato vita a quella dettata dalla propria fantasia.
I grandi non potranno non intenerirsi davanti all’omino astronauta anni ’80 con il suo casco perennemente rotto all’altezza del mento mentre i più piccoli vedranno confermata, alla visione di The Lego movie, la libertà, che nessuno è giusto tolga loro, di poter distruggere e ricostruire oggetti, città e storie sempre diverse.
Quello dei Lego è un film per ogni età in grado di unire diverse generazioni in nome di quei mattoncini che, nonostante le indicazioni sulle scatole, non hanno limiti anagrafici per essere usati, esattamente come la fantasia.
Sono tanti i mondi fantastici che si possono creare unendo gli storici pezzetti colorati e The Lego movie costruisce, a suo modo, quello perfetto dove un cattivo non deve essere cattivo per forza e un operaio qualunque, seppur con la fatica che è propria di ogni personale crescita, può trasformarsi anche in un eroe.