L’ATTORE REPLICA ALLE ACCUSE, CRITICANDO ANCHE L’EX MOGLIE MIA FARROW
“Non ho molestato Dylan, io le volevo bene e spero che un giorno capisca che sua madre l’ha privata della possibilità di avere un padre che l’amava perché è stata sfruttata da una madre più interessata alla sua rabbia personale, che al benessere della figlia.”
Con una lettera aperta e sincera al New York Times, Woody Allen si difende dalle accuse di molestia sessuale nei confronti della figlia adottiva Dylan, che aveva sette anni all’epoca del presunto abuso. Il cineasta 78enne spiega che era stato indagato in quegli anni per gli abusi, tuttavia mai dimostrati. “Non l’avrei mai fatto nella soffitta, soffro di claustrofobia”, questa una delle frasi comparse nella pagina di giornale a lui dedicata. Nella sua replica, Allen racconta anche dettagli che metterebbero in dubbio l’onestà di Mia Farrow, con cui è stato legato per dodici anni, incluso un figlio biologico, Ronan, di cui sospetta addirittura la paternità di Frank Sinitra.
“Somiglia a Sinitra, ma se è così, cosa significa? Che durante la battaglia sull’affidamento, lei ha mentito sotto giuramento affermando che Ronan era figlio nostro? Anche se non è di Frank, la sua possibilità solleva il dubbio che andasse a letto con Sinatra mentre stavamo assieme. Senza parlare di quel che ho pagato in alimenti. Mantenevo il figlio di un altro?”
Le accuse di Mia Farrow sono abbastanza insidiose per Woody Allen, che ha un film, Blue Jasmine, candidato agli Oscar, e le votazioni per la prestigiosa statuetta sono quasi giunte al termine. Dylan Farrow, che adesso ha 28 anni, è sposata e vive in Florida sotto falso nome.