Xanadu – Una famiglia a luci rosse: First Look

TRA PORNOGRAFIA E NOIA IL FAMILY DRAMA, XANADU, SCANDALO IN FRANCIA È ARRIVATO SUI NOSTRI PICCOLI SCHERMI

Dopo tre anni dalla sua messa in onda in Francia sul canale Arte arriva in Italia sulla neonata LaEffe, rete privata del gruppo Feltrinelli,  la serie televisiva che ha scandalizzato gli spettatori d’oltralpe, Xanadu – Una famiglia a luci rosse.

Il family drama dalle tinte rosso porpora, ma che fin dal suo pilot si percepisce voler diventare anche noir, narra le vicende della famiglia Valadine padrona di una casa di produzione cinematografica specializzata nel porno e diretta dal patriarca Alex Valadine, fondatore della società divenuta famosa grazie alla sua, misteriosamente scomparsa, moglie agli inizi degli anni 80’. La donna, nonostante siano 10 anni che è data per morta, ancora ossessiona i membri della famiglia.

Un provino datato 25 maggio 1982 apre il primo episodio della serie che, dopo poche immagini, riporta lo spettatore nella contemporaneità delle azioni attraverso la voce di Alex che ricorda il suo primo, folgorante, incontro con l’amata Elise alla quale è indeciso se dedicare o meno una mostra. Inizia la prima puntata di una serie tv che, come ogni drammone familiare che si rispetti, cerca fin da subito di caratterizzare i differenti membri della famiglia e di far comprendere gli intrighi relazionali che poi saranno alla base di tutte le altre puntate.

Il primo rapporto che si palesa è quello, freddo e distaccato, tra il primogenito, Laurent e sua moglie e tra lo l’uomo e suo padre: Laurent infatti ha intenzione di prendere il posto del genitore nella direzione dell’azienda cambiando la linea editoriale dei lungometraggi hot finora prodotti dalla Xanadu per renderli fruibili da parte di un pubblico che non ama  le storie raccontate ma, con l’avvento di internet, preferisce i così detti gonzi, ovvero atti sessuali espliciti e senza una trama a corollario delle azioni. Per fare questo Laurent chiede aiuto al fratello minore Lapo (non troppo diverso nella caratterizzazione al nostro Elkan) cineasta di genere che spopola su internet. In questo momento di crisi aziendale e familiare dei Valadine torna in Francia anche Sarah, sorella dei due eredi, bandita dal Canada e alla ricerca di una stabilità per lei e per Marine, sua figlia, ossessionata dalla figura della nonna scomparsa.

La descrizione dei vari personaggi è, come un certo cinema francese impone, tremendamente lenta seppur fitta di dialoghi e avvenimenti che aiutano a capire molte dinamiche. I meccanismi di incontro/scontro tra i vari membri della dinastia Valadine non sono dissimili a quelli descritti in tante altre fiction dove varie generazioni di una stessa stirpe sono a confronto fra loro, seppur stavolta trasportati in un contesto differente e in qualche modo più stuzzicante rispetto ai soliti noti.

Il problema è che neanche la sparatoria finale, durante la mostra dedicata ad Elise, ad opera del guardiano del cimitero dove la lapide alla sua memoria ricorda la sua vita senza la certezza della sua morte, riesce a porre, a fine puntata, un punto interrogativo tanto grande da incuriosire lo spettatore e a portarlo a sorbirsi un’altra puntata di una serie televisiva che, nonostante le sue scene hot, è solo caldamente noiosa.

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