Amici come noi: incontro con Pio e Amedeo e il cast

DAL WEB ALLE IENE CON AMICI COME NOI IL DUO COMICO PIO E AMEDEO APPRODA SUL GRANDE SCHERMO

Da youtube al piccolo schermo e, infine, il cinema: è questa la veloce e sfolgorante carriera di Pio e Amedeo i due comici, e amici da una vita, che grazie ai loro irriverenti cori contro i personaggi famosi sono diventati tra Le iene più amate e che ora sono i protagonisti di Amici come noi, una commedia diretta da Enrico Lando:

Com’è nato questo film?

Pietro Valsecchi: E’ nato per dispiacere…No scherzo, è nato perché sono due veri comici. Li avevo visti in tv alle Iene, e i loro video su Youtube e ho pensato: “sono due veri tamarroidi e vanno bene per il pubblico tamarro”. No, in realtà sono due grandi rompicoglioni. Sul set erano attenti a tutto, come dei veri professionisti.

Amedeo: Poi abbiamo incontrato Lando, gli attori e soprattutto Mariela Arriga (Laura nel film). L’ho scelta perché è una figa!

Come hai trovato questi due comici?

Enrico Lando: Sono cafonissimi! Mi aspettavo di trovare persone diverse da quelle che vedo in tv alle Iene, dove fanno casino, improvvisano…e invece sono così pure sul set! All’inizio c’è stato un po’ di rodaggio, è comunque il loro debutto cinematografico, ma poi abbiamo lavorato alla grande. Quando sul set si ride vuol dire che andrà tutto bene.

Pio: Sì, ma più che rodaggio tecnico parlerei di rodaggio linguistico: ragazzi Enrico è di Padova, capite? Ci è voluto l’interprete. Tutt’oggi ancora non ci capiamo.

Come è stato lavorare per questo film?

Alessandra Mastronardi: E’ stata una sfida meravigliosa. Sono rimasta davvero stupita da Pio e Amedeo: sul set sapevano esattamente quello che volevano e come lo volevano. Non me li aspettavo così preparati. Poi non avevo mai partecipato ad una commedia così, sul set sembrava di giocare. Loro portano allegria, un’atmosfera goliardica. Non ti rendi neanche conto di stare a lavorare. La cosa più bella però è stata conoscere Maria di Biase, è una persona stupenda.

Amedeo: Sta pagata Alessandra, la verità è che avanzavano due soldi del catering del film di Zalone. Allora Valsecchi ha pensato “che faccio mo? Li butto sti soldi?”. Così ci ha chiamati a noi.

Pio: Non è vero. Zalone ci ha implorati di parlare un po’ di lui perché ha bisogno di visibilità! Quindi ragazzi segnatevi sto nome: CHECCO ZALONE e non ve lo scordate.

E per gli altri attori com’è stato lavorare per questo film?

Maria di Biase: Come dice Alessandra, tra di noi c’è stato subito del feeling. Nel film siamo amiche del cuore e questo ci ha permesso di stare sempre insieme e conoscerci meglio. Con Pio e Amedeo si è creata un’atmosfera bella, goliardica, da gita scolastica.

Mohammed Zouaoui: Io ho fatto la parte dello spacciatore, non ho avuto molto tempo per conoscerli ma con le droghe sono bravissimi…

Giovanni Mancini: Io sono Giovanni Mancini detto Padre Pio. Quando sono andato a ritirare i vestiti di scena su ogni capo c’era la targhetta con scritto “Padre Pio”, ho pensato di aver sbagliato set e invece poi mi hanno detto che era più facile abbreviare per il ruolo da me interpretato: il padre di Pio, appunto. Volevo aggiungere che Pio e Amedeo non hanno affatto recitato, loro sono proprio così. Se li incontri per strada o sul set sono sempre uguali.

Alessandra Sarno: Per me è stato davvero divertente soprattutto il provino che ho fatto con Pio.

Amedeo: Io il provino l’ho fatto solo per le under 30

Anna Rita Del Piano: Io non sono foggiana ma sono di Bari: da mamma di Zalone a mamma di Pio, sempre una mamma sono! (-Pio interrompe- e pensate che sua nonna ha fatto la mamma di Lino Banfi!) Poi volevo aggiungere che in realtà questa rivalità tra foggiani e baresi non esiste. La Puglia è bella e accogliente ovunque!

Nicola Valenzano: Ho riso dal mattino fino alla sera. Mi sono addirittura emozionato quando ho accompagnato mia figlia (Alessandra Mastronardi) all’altare, ma non so perché.

Mariela Garriga: Io sono cubana (clapmen impazziti) e ho notato che quando Pio e Amedeo non volevano farmi capire qualcosa parlavano in dialetto…no scherzo però devo dire che sul set, nonostante questo sia il mio primo film, ho dovuto improvvisare molto ed è andata bene.

Il tormentone che si sente nel film “Fuggi da Foggia non per Foggia ma per i foggiani” da cosa nasce?

Amedeo: E’ un detto attribuito a Federico II, poiché fu tradito dai foggiani ma la verità è che lui voleva rendere Foggia la capitale del regno…non è un’accezione negativa, è un detto storico.

Pio: L’abbiamo letto su Wikipedia prima di entrare

Amedeo: Sì è vero. Ho pensato: “ma ti pare che non ce lo chiedono?”. Allora ci siamo documentati.

È stato difficile per te mettere insieme attori non professionisti e altri che invece provengono dal teatro?

Enrico Lando: La mia unica regola è: arrivare sul set e farli provare. Devono improvvisare molto e gli altri devono adattarsi al loro stile (quello di Pio e Amedeo)

Pio: improvvisiamo perché ci piace cambiare last minute!

Com’è nata l’idea di far partecipare i Modà che hanno anche realizzato la colonna sonora? Come avete convinto Francesco Silvestre a vestirsi da prete?

Amedeo: Checco è un mio amico, vendevamo i suoi cd per citofono prima che diventasse famoso. Quest’amicizia si è protratta negli anni ed ecco che l’ho convinto a partecipare!

Continuerete con Le Iene?

Pio: Certo! Poi dopo lo scherzo a Sorrentino che è riuscito benissimo…no non è vero, c’è rimasto male! Però noi siamo arrivati fino ad Hollywood, abbiamo intervistato lo chef Joe Bastianich, abbiamo incontrato Ridge di Beautiful che sembra più giovane di noi…sulla schiena c’ha scritto: “attenzione, mantenere lontano dalle fonti di calore”.

Amedeo: Dopo che avete visto il nuovo servizio alle Iene andate al cinema: il film esce il 20 marzo!

 

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