ÉCU 2014, DAL 4 AL 6 APRILE A PARIGI IL FESTIVAL INDIE
ÉCU 2014, il festival europeo del cinema indipendente è considerato a livello internazionale come la versione europea del Sundance Festival, si terrà a Parigi nei giorni 4, 5 e 6 aprile 2014 e metterà in mostra 85 film provenienti da 32 paesi tra europei e extra continentali. Ogni anno ÉCU presenta film di qualità, innovativi e creativi in forma e contenuto, giudicati da una giuria internazionale proveniente da diversi backgrounds nel vasto campo del cinema. Oltre ai tre giorni di festival, ricchi di eventi, il festival continua a promuovere i film vincitori durante tutto l’anno nel suo tour mondiale ÉCU-on-the-Road, un’occasione di promozione anche per i partner.
Giunto alla sua nona edizione, ÉCU 2014 completa la sua ricerca artistica e di accrescimento culturale organizzando workshop e panel dove il pubblico potrà incontrare e colloquiare direttamente con i registi e i protagonisti del festival, oltre a live music per intrattenere con spensieratezza le vostre serate.
Questi i film italiani in concorso:
La paura più grande è un film di Nicola Di Vico che dimostra come i pregiudizi possano essere pericolosi e come talvolta la realtà possa essere ben differente da quella rappresentata dai media. Alessandro Haber, rinomato caratterista riesce a dominare la scena accompagnato dall’esordiente e promettente Irene Splendorini.
A Scatola Chiusa, di Riccardo Salvetti e Gianfranco Boattini, è ispirato ad una storia vera e racconta la routine apparentemente normale di un tranquillo impiegato benestante. Il regista segue con interesse il protagonista e il suo disperato grido di aiuto, spiegando prima di tutto come la voglia di inseguire i propri sogni possa essere determinante, prima di finire strozzati da una vita fatta di apparenza.
Italia Italia, il cortometraggio di Daniele Riccioni racconta un’allegoria del Belpaese, partendo dalle vicende di due sessantenni in crisi coniugale. Le caratteristiche sono le atmosfere antonioniane, in cui l’impossibilità del confronto con l’altro è il principale ostacolo da superare, e l’espressività degli attori.
Con God Got his Head in the Clouds Gianluca Sodaro mette in scena il dialogo tra un prete ed una bambina intenzionata a ‘denunciare’ Dio. Una fotografia particolarmente efficace e le musiche del ‘lynchano’ Angelo Badalamenti danno un tocco atipico al cortometraggio.
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