FILM DA VEDERE AL CINEMA, I NOSTRI CONSIGLI DELLA SETTIMANA
Giovedì 20, ore 17.57, cade l’Equinozio di Primavera. Bel tempo, aria calda, fiori che sbocciano e colori nuovi, accesi. Sembra proprio che l’inverno sia ormai finito, tecnicamente con oggi inizia una nuova stagione. A non cambiare è il nostro classico appuntamento con le uscite in sala del weekend, che ogni settimana scegliamo per voi tra le molte novità. Commedie, film drammatici e opere di qualità del panorama cinematografico indipendente. Fate la vostra scelta, che anche quest’oggi di film da vedere al cinema ce sono molti! Buon weekend cinefili!
FILM DA VEDERE AL CINEMA:
NON BUTTIAMOCI GIÙ – per curiosi di una commedia simpatica
Non buttiamoci giù è la quarta trasposizione cinematografica di un’opera di Hornby e, come ha sottolineato lo stesso autore, un romanzo introspettivo come quello da cui il film vuole derivare non può essere portato sul grande schermo se non con una cura particolare nella narrazione dei suoi personaggi. Cura che nella sceneggiatura Jack Thorne ha tralasciato. Pascal Chaumeil non ha avuto il coraggio di osare e ha scelto, sia dal punto di vista registico che da quello narrative, la strada più facile impedendo ad Non buttiamoci già di poter essere quell’anti-dramma che è. Impedendo al suo film di diventare la versione cinematografica di un romanzo che è un urlato e intelligente inno alla vita.
NOI 4 – per curiosi di vita vera
Dopo lo splendido Scialla! Francesco Bruni scrive e dirige Noi 4, un film che prosegue la ricerca della positività e della ristrutturazione personale, dedicata agli altri, riaffiorata grazie all’unione magica tra i difetti, quelli puri, contigui e inseparabili, offuscati dai fiumi di parole che non dicono mai ciò che dovrebbero, che contraddistinguono la tenerezza di ogni essere umano e la sua propensione alla condivisione, all’abbraccio, al momento. L’opera, tra i telefoni che squillano ed un traffico caldo e caotico come quello di Roma, va a raccontare, per l’appunto, la delicatezza dell’imperfezione umana, resa ancor più bella dalla differenza che unisce quattro anime distratte ma complementari tra loro.
JIMMY P. – per curiosi di psicoanalisi
George Devereux è stato uno dei pilastri europei dell’etnopsichiatria e la sua figura è stata presa in prestito da Arnaud Desplechin per dare vita al suo nuovo lungometraggio, il primo girato in America, Jimmy P., dove il famigerato medico è interpretato da un convincenteMathieu Almarich. Ambientato nel 1949 il vero protagonista del film è Jimmy Picard, Benicio Del Toro, il quale, tornato dalla Seconda Guerra Mondiale, comincia ad avere degli strani sintomi così che sua sorella forte del motto “la vita è una sola” decide di mandarlo al Winter Hospital di Topeka. La buona idea di partenza e gli ottimi dialoghi però non bastano a salvare un film, nonostante le scene che raccontano i sogni di Jimmy siano un’ottima prova di Desplechin e forse, dal punto di vista squisitamente registico la parte migliore del film.
L’IMPOSTORE – per curiosi di novità
L’Impostore – The Imposter, un docu-thriller, un mockumentary, una pazzesca opera che si spinge giù, nell’oscurità dell’uomo; un’incredibile ragnatela, fitta e intricata, dai filamenti ambigui, in cui si rimane invischiati nel tentativo di capire cosa può esserci dietro la finzione, la menzogna spudorata, l’inganno diabolico di un uomo perversamente astuto e avveduto che sfida tutto e tutti pur di perseguire un folle piano. Il documentario, che spazia dal thriller convulso, alla messa in scena vera e propria, fino al reportage, è una di quelle operazioni che trasmettono sgomento ed incredulità allo spettatore, trattando, con incredibile spessore sintattico e narrativo, una vicenda che è tanto dissennata quanto drammaticamente reale; Bart Layton (ri)costruisce il profilo di un uomo che contiene, come una matriosca, altre esistenze, rubate e utilizzate, usate come abiti, spezzando, come in questo caso, la speranza – se pur ottusa – di una famiglia disperata, intrappolata anch’essa in un labirinto senza apparente uscita.