RIFF 2014- Iriria Niña Tierra: recensione film

NATURA E UOMO UN RAPPORTO ANCESTRALE RACCONTATO TRA BELLEZZE DELLA COSTA RICA IN IRIRIA NIÑA TIERRA

“Noi gli esseri umani facciamo lo stesso percorso del sole. Il sole nasce ad est e muore ad ovest. Lo stesso avviene per le persone. Da quando siamo nel ventre di nostra madre, da dove nasciamo, veniamo sempre dalla parte dell’est”.  Iriria è madre, terra, vita, è spirito, forza e nutrimento.

“Tutto si crea e nulla si distruggediceva qualcuno e qui in Costa Rica ogni singolo granello di terra è anelito di vita. Iriria Niña Tierra, presentato a RIFF, parte da un viaggio durato tre mesi a contatto con la natura, embrione primordiale dell’uomo. Il documentario, primo lavoro del regista Carmelo Camilli, racconta proprio il rapporto, a volte conflittuale, tra uomini e terra e lo fa focalizzandosi sulla visione del tema dal punto di vista della comunità indigena Bri Bri-Cabecar, situata nella riserva naturale di Alta Talamanca in Costa Rica. Una ricerca che pone al centro non solo l’uomo ma l’ambiente stesso.

Carmelo Camilli parte da tale comunità per raccontare ed esplorare più da vicino gli attuali problemi ambientali che attanagliano il pianeta.  Con immagini meravigliose di una natura tanto selvaggia quanto addomesticata il documentario parla di vita e lo fa ponendo l’attenzione ai primordi. Il seme quello che è l’inizio diviene il primo ricettore di vita, uomo e terra gli stessi emisferi di un grande ciclo. Ogni cosa ha un suo spirito, un respiro che esce da ogni immagine e si colora con il verde dei banani e si bagna all’acqua del mare. Iriria Niña Tierra parla di spiriti, di credenze, di salvaguardia del pianeta e di vita.

Quello che viene presentato è un diverso rapporto uomo ambiente rispetto a quello che noi, francobollo del mondo civilizzato, conosciamo. Il primo lavoro di Carmelo Camilli,  pur mancando di qualche elemento che avrebbe reso il documentario più interessante, resta una finestra verso quel nodo culturale che spinge l’uomo ad essere distruttore e carnefice della natura e quindi di sé.  Forse un giorno ci accorgeremo da dove veniamo, forse un giorno sentiremo la terra bruciare sotto i piedi e riconoscerla come nostra, forse un giorno impareremo ad amarci e ad amare l’ambiente, forse un giorno chiederemo scusa. Iriria Niña Tierra fa riflettere con un’impulsività degna delle cose più vere.

 

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