ENZO TORTORA, UNA FERITA ITALIANA, IL DOCUMENTARIO SUL CONTROVERSO CASO GIUDIZIARIO
DURATA: 60′
VOTO: 4 su 5
Errori giudiziari, se ne parla in continuazione specialmente negli ultimi anni. I vari processi che hanno visto coinvolto e condannato Silvio Berlusconi hanno fatto gridare spesso alla ritrorsione personale di giudici politicizzati per voce dello stesso personaggio e dei suoi fedelissimi. Ma se in questo caso l’impatto mediatico ha fatto si che si tenesse bene a mente quanto siano solo accuse teoriche per il momento infondate, nel passato prossimo della storia italiana c’è un caso controverso che ancora fa discutere di responsabilità civile e politica dei magistrati. La memoria dei più, di quelli che il caso lo hanno vissuto come anche quelli che lo conoscono per sentito dire, si ricorderà facilmente quel che avvenne ad Enzo Tortora, noto giornalista e presentatore televisivo, che negli anni ’80 venne condannato, ritenuto colpevole di collusione mafiosa.
Ambrogio Crespi, politico e cineasta italiano, con Enzo Tortora, una ferita italiana si è preso la briga di ricordare a tutti noi un processo farsa dove un errore è stato ‘accidentalmente’ commesso, ma per il quale nessun magistrato è mai stato punito. Non solo vittima della magistratura che ha creduto alle parole di improbabili pentiti di mafia che senza portare prove hanno fatto il suo nome, ma anche dei mass media che senza mezzi termini lo avevano portato sulla gogna sin dalle prime battute processuali. Tortora, che si è battuto molto per la sua innocenza, è stato poi riconosciuto tale dagli stessi PM verso la fine della sua vita, ucciso da un tumore che non gli ha fatto vivere la libertà ritrovata.
Attraverso Enzo Tortora, una ferita italiana, Crespi ripercorre la sua storia privata e giudiziaria raccontata dalla sua voce, mostrando la virtù d’animo del personaggio la cui reputazione era stata distrutta, ma che gli ha permesso di non arrendersi mai forte della sua estraneità ai fatti. Un caso quindi, che poteva far cambiare la legge italiana introducendo la pena per i portatori di giustizia che commettono errori, ma che poi di fatto ha portato alla loro immunità.
Testimonianze di cari, amici, sostenitori, colleghi di partito, giornalisti che seguirono il processo, avvocati e altre personalità collegate alla sua esistenza e al caso, fanno commuovere nel ripensare a come la vita gli si sia accanita contro tanto da portarlo simbolicamente ad una morte precoce. Fa rabbia il vedere come da quegli anni il legislatore non si sia attivato nel colmare una mancanza che suona come legittima nei confronti di quel “la legge è uguale per tutti“. È un docufilm attuale quello di Crespi, che coinvolge chiunque si senta parte di una società legata ad un valore etico. È un’opera importante polemica ma necessaria, che mira a far conoscere la storia italiana dal punto di vista della verità, per non dimenticare errori passati, specialmente nell’ottica del progresso democratico attuale baluardo di grandi oratori.