PULP FICTION, IL CAPOLAVORO DI QUENTIN TARANTINO, TORNA NELLE SALE IL 7, 8 e 9 APRILE
Pulp Fuiction è un film che a distanza di venti anni dalla sua uscita continua a far sognare la fantasia di milioni di fan.
Pulp Fiction è un lungometraggio diretto da Quentin Tarantino e scritto a quattro mani da quest’ultimo assieme allo sceneggiatore Roger Avary nel 1994. Questa pellicola è la chiusura della visionaria trilogia Pulp creata dal cineasta, che viene preceduta dal film Le Iene (1992) e Una vita al massimo (1993). Il film nonostante le 7 nomination più che meritate, vinse solamente un Oscar come miglior sceneggiatura originale. Oggi a distanza di vent’anni omaggeremo questo assoluto capolavoro che ritornerà nelle sale il 7 l’8 e il 9 aprile, ricordandolo in tutta la sua originalità.
Pulp Fiction ha una trama che non deve essere raccontata o semplicemente sintetizzata, ma che merita un’analisi approfondita. Una storia che trova il suo punto di forza nell’impostazione cronologica appositamente disordinata, utilizzando lo stesso metodo già utilizzato nel sopracitato Le Iene.
Tre episodi che si intrecciano fra di loro composti da personaggi differenti che si alternano lungo una trama ciclica, che ha come punto in comune il prologo e l’epilogo.
Periferia di Los Angeles, Zucchino (Tim Roth) e Coniglietta (Amanda Plummer) stanno discutendo fortemente all’interno della caffetteria Hawthorne Grill e il ragazzo decide di provare a rapinare proprio il locale in cui si trovano.
La prima parte del film viene egregiamente aperta da due sicari dall’abito nero, rispettivamente chiamati con il nome di Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson), i quali si dirigono verso l’abitazione di alcuni ragazzi, rei di aver rubato una valigetta al loro boss Macellus Wallace(Ving Rhames). Dopo essere arrivati al loro appartamento fra citazioni bibliche e gastronomiche riescono a riprendersi ciò che era dovuto. I due stranamente in abbigliamento balneare, fanno ritorno verso la tana del capo, dove si getteranno le basi per l’incipit del secondo episodio.
La seconda parte narra l’avventura di Vega, che costretto dal proprio Boss, porta a cena fuori la signora Mia Wallace (Uma Thurman). L’affascinante e smaliziata donna decide di farsi portare presso il fantastico Jack Rabbit Slim’s, locale a tema anni 50′. Lì viene esposta una delle scene più iconiche del cinema anni 90′, il fantastico Twist a due sulle note della canzone di Chuck Berry “You never Can Tell“. La serata sembra iniziare a scaldarsi, ma Mia una volta arrivata a casa di Vince, curiosando nelle tasche di quest’ultimo trova una dose di eroina e decisa a provarla va in overdose. Solo l’aiuto di una siringa carica di adrenalina può ristabilire la moglie di Wallace e far tirare un sospiro di sollievo al sicario.
La terza parte inizia con un flashback ambientato negli gli anni 70′ riguardante il protagonista di questa storia. Butch Coolidge (Bruce Willis) è un pugile sul viale del tramonto, che durante un incontro con Marcellus Wallace, decide di accettare la proposta di truccare un match. Quello che il Boss non sa è che il pugile vuole guadagnare qualcosa in più, truccando a suo volta il match, per poter scappare via dalla città con il suo grande amore Fabienne (Maria de Medeiros). Il giorno successivo Butch prima di partire si ricorda di aver scordato un oggetto a lui caro citato nel flashback iniziale. Pronto a tutto pur di recuperarlo, nonostante sia consapevole dello sgarro fatto al Boss, decide di introdursi nella sua abitazione, dove trova Vince Vega, che colto di sorpresa muore per mano del pugile sotto i colpi della sua stessa pistola. Al ritorno verso la propria amata Coolidge incrocia per strada proprio Wallace e preso dal panico lo investe creando così un incidente che tramortisce entrambi. Al risveglio il ragazzo scappa inseguito dal furioso criminale, ma il loro futuro viene interrotto quando entrano all’interno di un negozio dove vengono nuovamente tramortiti. Questa volta il pericolo porta il nome di Maynard e Zed, due sadici maniaci sessuali pronti ad abusare fisicamente sui due sequestrati. Butch riesce a liberarsi, mentre Wallace subisce una sorte infausta, ma l’uomo, invece di scappare decide di rientrare e aiutare il suo aguzzino. La vicenda si chiude con uno scambio reciproco di promesse.
La storia ritorna velocemente al primo episodio dove Vince e Jules, hanno preso uno dei ragazzi colpevoli del furto a Wallace e sono scampati miracolosamente alla morte. Una volta in auto, per una distrazione fatale, il ragazzo muore in modo cruento e a pagarne le conseguenze sono gli abiti e la vettura dei sicari. Jules preso dal panico propone di recarsi da un suo fidato amico, dove entra in contatto telefonico con il capo che gli invia un professionista, il misterioso e cinico Mr. Wolf (Harvey Keitel).
Periferia di Los Angeles, caffetteria Hawthorne Grill. Due sicari vestiti non più di abiti neri firmati, ma in tenuta balneare entrano all’interno del locale desiderosi di una colazione. Qui si incontreranno e scontreranno con Zucchino e Coniglietta.
Un film che solo un Maestro del Cult cinematografico come Quentin Tarantino poteva creare. Una mente che a oggi non smette di sorprendere attraverso pellicole ricche di citazioni, intrise di violenza e divertimento.
D’altronde non è un mistero che sia stato ed è ancora l’araldo per eccellenza del genere Pulp cinematografico. Storie costruite con forti emozioni, con picchi narrativi che si alternano fra momenti di relax da parte dello spettatore e veri e propri salti sulla poltrona.
Un’Opera diventata grande classico nello stesso giorno in cui è uscito nelle sale cinematografiche, un vero successo che porta come vanto il suo marchio di originalità, più unico che raro.