AUTORE TELEVISIVO, CRITICO CINEMATOGRAFICO, ESPERTO E COLLABORATORE RAI; DOPO 83 ANNI SCOMPARE IL GIORNALISTA CLAUDIO FAVA
Scompare così, inaspettatamente e silenziosamente, a 83 anni portati benissimo, sempre al centro dell’immagine, dell’idea di cosa possa significare audiovisivo prima che cinematografico; Claudio Fava dopo un’intera carriera dedicata alla Settima Arte se ne va a Genova, lasciandoci la sua immagine di autore, critico cinematografico, esperto nonché storico collaboratore RAI.
Claudio Fava infatti lavorò dapprima nella Rete Uno, nel 1970, e poi fu capostruttura della Rete Due, proprio a lui venne la brillante idea di portare in Italia le soap, trasmettendole sul piccolo schermo proprio sul Due: prima Beautiful, poi Hunter, Miami Vice e ancora Navarro. Nella vita di Fava però non solo TV ma anche tanto, tantissimo cinema. Sempre in RAI aveva ideato il programma Cinema di Notte, ospitando così rassegne su registi, attori e anche sceneggiatori perché, come ogni critico che si rispetti, sapeva che la sceneggiatura era la parte fondamentale del film, la sua spina dorsale. Ha scritto, tra l’altro, monografie sui grandi personaggi del cinema italiano, raccontando Sordi, Tognazzi e Fellini. La Francia lo insignì del prestigioso Officier des Arts et des Lettres in quanto Fava era uno dei massimi conoscitori del cineasta transalpino Melville e, come se non bastasse, per aver diffuso via televisione il cinema francese in Italia.
Claudio Fava è stato anche attore, recitando in Ladri di Saponette di Maurizio Nichetti, fu Presidente di diverse giurie ai Festival e, una volta in pensione, nel 1994, prese parte come illustre ospite a moltissime trasmissioni culturali. Sempre nel ’94 fu insegnate di Teoria e tecnica della comunicazione radiotelevisiva per il Diploma Universitario di Giornalismo a Genova; proprio in Liguria è stato responsabile delle iniziative culturali del Comune di Finale Liguire, divenendo direttore artistico di Voci nell’Ombra, festival incentrato sulla figura dei doppiatori.
Una carriera quella di Fava assolutamente ricca, pulzante di cultura e di idee, quelle che, almeno una volta, avvicinavano il grande pubblico al cinema, riuscendo addirittura a trasmetterlo in televisione. Questo è stato il suo più grande merito, nonché riconoscimento più prestigioso, perché il cinema e l’arte devono essere rigorosamente per tutti.