Regina del cinema muto, diamante dello Studio Biograph, protagonista dei capolavori che hanno fatto la storia del cinema
La carriera cinematografica, televisiva e teatrale di Lillian Gish è stata una delle più longeve del secolo. Esordiente davanti alla macchina da presa a soli 19 anni, nel 1912 partecipa al cortometraggio An Unseen Enemy, mentre recita per l’ultima volta nel 1987 accanto a Bette Devis in Le balene d’agosto, di Lindsay Anderson. La sua fama ha inizio e resta indissolubilmente legata al periodo del cinema muto, di cui diventa in breve tempo l’attrice più celebre e amata.
Sin da piccole lei e la sorella minore, Dorothy, prendono parte a produzioni teatrali ricoprendo piccoli ruoli: un po’ per passione, un po’ per contribuire all’economia domestica. Il primo contatto con il mondo del cinema avviene per opera della cara amica Gladys Smith, loro vicina di casa a New York. Gladys aveva iniziato giovanissima a recitare sotto lo pseudonimo di Mary Pickford per lo Studio Biograph e nel 1912 presenta le sorelle al regista che in quegli anni portava avanti la casa di produzione girando centinaia di cortometraggi, David Wark Griffith.
Lillian resta profondamente colpita dalla sua figura, come racconta nella sua autobiografia The Movies, Mr. Griffith, and Me: «Era imponente. Era ligio all’etichetta come un re. Più tardi avrei scoperto che non poteva lasciarsi andare, come non poteva cambiare il blu dei suoi occhi, socchiusi e profondi. Sembrava vigoroso e virile… Aveva il naso prominente; il suo profilo era degno di un’effige romana, aveva il labbro inferiore e la mascella pesanti, come i Borboni. Era un volto importante».
Se per Lillian la prima impressione è profonda, per Griffith la vista della ragazza si rivela quasi un’epifania: «Stavo attraversando il vecchio e buio ingresso dello Studio Biograph, quando all’improvviso l’oscurità sembrò dissolversi. Il cambiamento nell’atmosfera era dovuto alla presenza di due giovani ragazze, sedute l’una accanto all’altra su una panca dell’ingresso. Erano bionde e si tenevano teneramente vicine. Sono certo di non aver mai visto un’immagine più graziosa… una delle due, Lillian, brillava di una bellezza squisita e fragile, eterea».
Da quel momento Lillian e Dorothy entrano nel novero delle attrici Biograph, ottenendo piccoli e grandi ruoli in cortometraggi come An Unseen Enemy. Non passa molto tempo però prima che la sorella maggiore diventi l’attrice preferita di Griffith: dopo averne messo alla prova bravura e versatilità, il regista la premia con il ruolo da protagonista nel suo capolavoro Nascita di una nazione (1915). Pietra miliare nella storia del cinema per le innovative riprese e l’uso del montaggio, il film ottiene un grandissimo successo, decretando Lillian Gish l’attrice più famosa d’America.
L’anno successivo, in Intolerance, Griffith la rende il perno e il filo conduttore di quattro storie ambientate in epoche diverse, al centro del più audace montaggio alternato mai realizzato in un film. La loro collaborazione prosegue tra interpretazioni straordinarie come Giglio infranto (1919) e notevoli successi al botteghino come Le due orfanelle (1921), l’ultimo film che vede entrambe le sorelle Gish dirette da Griffith.
Negli anni Venti le strade di regista e interprete si dividono: lei firma un contratto con la Metro Goldwin Mayer e nel 1928 prende una pausa dal cinema per tornare al suo primo amore, il teatro. Lui gira il suo ultimo film nel 1931, incapace di ritrovare il successo che l’aveva accompagnato nel cinema muto. A ricordo del loro idillio artistico resta una serie di capolavori.