PADRE VOSTRO, DIRETTO DA VINKO BESAN, NONOSTANTE LA REGIA ARMONIOSA E QUASI PROFETICA, INSABBIA IL LIBERO ARBITRIO E LA SCELTA PERSONALE SOTTO UNA MORALE PROVOCATORIA E CONSERVATRICE
DURATA: 96′
USCITA: 15 maggio
VOTO: 1,5 su 5
Le scelte personali non andrebbero mai e poi mai alterate, minate, giudicate e contrastate; tutto ciò che contraddistingue gli uni dagli altri infatti si può trovare nell’identità costruita attraverso le decisioni che scandiscono gli attimi di una vita assolutamente preziosa e fondamentale, ma empaticamente privata, riservata e quanto mai nostra. I consigli, poi, sono saggezza per lo più artefatta e qualunquista, sbandierata da chi non si trova dall’altra parte della barricata, da chi non può capire e da coloro che cercano le risposte in qualcosa che invece non giudica mai, quell’entità silente e maestosa, un fuoco che non scotta ma che arde amore, passione e, soprattutto, libertà di giudizio, di opzione, di cammino. Il resto è materia umana, giustamente sporca, imperfetta e istintiva ma pur sempre unica quanto irripetibile e più che mai malleabile per la delicatezza intrisa in chi tocca con mano la realtà delle cose, e quindi suscettibile anche alla parola che punta il dito e al gesto sconsiderato di un’ortodossia pericolosa.
Padre Fabijan (Kresimir Mikic), chiamato a sostituire l’anziano parroco, arriva su una splendente isoletta della Dalmazia dove, nel corso del tempo, il tasso di natalità è crollato drasticamente. Per ovviare a ciò decide di forare tutte le scorte dei preservativi che circolano nel paese, perseguendo così la parola del Catechismo e garantendo di conseguenza gravidanze che si erano fatte sempre più sporadiche. Il giovane Padre Fabijan viene aiutato dall’edicolante (Niksa Butijer) del paese che, infatti, smercia i preservativi a tutti gli uomini dell’isola, e dal farmacista (Drazen Kuhn) che vende contraccettivi femminili. Mese dopo mese cominciano ad arrivare le prima gravidanze per lo più inattese, facendo scoppiare sull’isola un vero e proprio putiferio.
Il regista croato Vinko Bersan dirige Padre Vostro, un’opera dalla linguistica anti-convenzionale ma dalla morale costipata in un’ortodossia furbesca, antica e latentemente perseverante in quello che è, dopo una serie di risate, un susseguirsi di situazioni irreversibili che rischiosamente vanno a toccare le corde emotive di un pubblico che si ritrova ghiacciato dopo l’incipit scanzonato e interessante che il film prometteva. La pellicola nasconde dietro una regia comunque calda, colorata e vibrante, una storyline morbosa che imprudentemente corre verso un epilogo che non sarebbe dovuto nemmeno essere concepito, per rimanere in tema. La vita, il bene prezioso, l’eccellenza della natura, è una costante personale scelta in base a quello che si vuol costruire in un futuro che non andrebbe in alcun modo influenzato da qualcuno che si ferma alle apparenze, scegliendo il silenzio piuttosto che l’azione riparatoria verso un mondo cattivo e bieco, pieno di pericoli nascosti anche dietro un candore mai così macchiato. Padre Vostro, quindi, vorrebbe innalzare l’esistenza ma finisce per essere complice ignavo di un’insabbiatura che sotterra il libero arbitrio e l’individualità di ogni essere vivente, il tutto per mezzo di un cinema bucato che non trattiene l’essenza stessa di una bellezza dissipata troppo facilmente.