LUCA TORNATORE CON ST@LKER RACCONTA L’ESTRANIAZIONE DELL’UMANANITÀ CONTEMPORANEA

GENERE: drammatico

DATA DI USCITA: 15 maggio

DURATA: 80′

VOTO: 3 su 5

La solitudine e la pressione lavorativa di regimi aziendali che mirano allo sfruttamento di essere umani da parte di altri essere umani mettono dura prova le anime fragili e sono al contempo i moventi principali dei comportamenti deviati dei quali la Rete è pericoloso veicolo.

Luca Tornatore nella sua opera seconda, St@lker, ispirandosi a fatti di cronaca realmente avvenuti dipinge il quadro di una contemporaneità dark e violenta: Alan è un ex agente assicurativo, un grafico mancato, che non si rassegna alla fine del suo matrimonio con Giulia e continua a controllarla attraverso internet e seguendola nei suoi spostamenti, la sua rabbia la sfoga con la boxe e disegnando quadri dove il colore dominante è il rosso sangue; Ines è una procacciatrice multilivel di una ditta di energie rinnovabili, una donna sola che non riesce a stabilire rapporti con gli uomini e guidata, nel lavoro, da un pericoloso coach, ha una sola amica, Mina. Le vite dei due protagonisti di St@lker, interpretati in maniera eccellente da Ignazio Oliva e Anna Foglietta sono destinate ad incontrarsi.

In un’empirica ambientazione Tornatore ambienta la sua nuova opera che tenta di sottolineare cosa c’è di sbagliato nella società di oggi che porta alla facile estraneazione e, attraverso il personaggio di Giulia che ha il volto di Anna Ferzetti, riesce anche a raccontare la normalità di chi non cede.

St@lker è un film volutamente eccessivo che disegna benissimo, attraverso ottimi giochi di luce e funzionali inquadrature, il clima di tensione in cui si svolgono le azioni nonché quello che accompagna questi anni e le generazioni che li sta vivendo. I dialoghi via chat che scandiscono l’intero lungometraggio sono tanto inquietanti quanto verosimili. Nonostante, in alcuni punti, il film sfiori il grottesco la prova seconda di Luca Tornatore arriva, senza voli pindarici e con forza, al suo scopo.