Un fidanzato per mia moglie: recensione film

UN FIDANZATO PER MIA MOGLIE, UNA COMMEDIA SU UNA COPPIA CHE SCOPPIA

un fidanzato per mia moglie locandina filmGENERE: commedia

DURATA: 97′

USCITA IN SALA: 30 Aprile 2014

VOTO: 2,5 su 5

L’amore ai tempi moderni è veramente una brutta bestia. Tra visualizzazioni senza risposta su Whatsapp, conversazioni con amanti su Facebook, foto ambigue su Instagram, status incomprensibilmente tragici su Twitter e via dicendo, ormai tra le coppie non si parla più.  La paura di chiedere, la paura del venire a conoscenza di cose non gradite, la comodità di poter incolpare l’altro per lo stesso motivo: l’incomunicabilità o volontà di non parlare è all’ordine del giorno. E allora come fare per capirsi? Ci possono essere mille modi, uno dei quali è liberarsi di una situazione in cui si è carnefice passando da vittima. Il protagonista di Un fidanzato per mia moglie docet.

La nuova commedia di Davide Marengo infatti, remake di un omonimo successo cinematografico argentino, si ripropone proprio di parlare del valore della coppia. Si apre il sipario con il presente, una seduta di coppia da un professionista del settore. In un racconto a ritroso di come Camilla e Simone siano arrivati a quel punto, veniamo a conoscenza del piano malefico dell’uomo. Trasferitasi nella città dove lui lavora, Milano, la coppia si spegne perché Camilla non si trova a suo agio in una città sconosciuta, senza una lavoro e lontana dalla sua famiglia. Stanco delle sue continue lamentele, Simone, supportato da amici-nemici, butta tra le braccia della moglie un playboy alla fine della sua carriera, il Falco,  per farsi lasciare dalla moglie dopo un probabile tradimento. Ma come la commedia dell’assurdo vuole, niente andrà come previsto.

Davide Marengo maneggia un copione che ha incassato molto in America Latina, destreggiandosi al limite tra la commedia della risata spensierata e quella della risata amara. Alla base degli imprevisti infatti, stanno una serie di situazioni percepite come vere dallo spettatore che danno al film un sapore di tragico realismo ottenuto mescolando nel calderone individui della società odierna e la loro vita quotidiana.

Nonostante l’attualità del tema, la crisi di valori della società moderna è trattata soltanto in superficie e in maniera un po approssimativa, senza troppa creatività, Marengo sfrutta con abilità la comicità degli attori e la loro bravura nel recitare a braccio, da regista umile e intelligente quale si è dimostrato di essere. Grazie soprattutto ad un cast che mette nelle interpretazioni molto più di quanto le parti richiederebbero – tra tutti Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri – per essere nato come un film senza troppe pretese Un fidanzato per mia moglie, in sostanza, ottiene una piena sufficienza.

 

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