Pesaro Film Fest 50 – Our Nixon: recensione film

OUR NIXON UN RACCONTO INTIMO, E PARZIALE, DELL’EX PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

Our NixonAll’epoca delle riprese H.R. Haldeman, John Ehrlickman e Dwight Chapman erano tre consiglieri del Presidente Nixon, idealisti e impegnati, e non avevano la minima idea che sarebbero andati in prigione come, sicuramente, non si immaginavano che la loro esperienza alla Casa Bianca, che hanno documentato in Super 8 con minuzia, sarebbe diventata prima materiale d’inchiesta per il Watergate per poi, dopo 40 anni di archivio, divenire oggetto del documentario della cineasta Penny Lane, Our Nixon.

Esponente di spicco del cinema indipendente americano, Penny Lane, attraverso gli inediti filmati rimontati insieme ad altro materiale mai mostrato prima sulla Presidenza di Nixon, ha creato il suo primo lungometraggio dando vita a un documentario archivistico che per la prima volta rende pubbliche quelle immagini che furono, negli anni ’70, sequestrate dall’FBI.

Il ritratto che emerge, ma anche lo stesso docufilm, dalla pellicola può essere riassunto in una frase che viene detta all’inizio del lavoro sul Periodo Nixon ovvero “un brillantemente illuminato, mal gestito show televisivo”.

Nato per la televisione e andato in onda per la prima volta sulla CNN, Our Nixon, incentra tutta la sua attenzione sugli anni della presidenza che vanno dal 1969 al 1974 soffermandosi sia sull’iniziale successo del primo (e unico) uomo/Presidente a essersi dimesso dagli Stati Uniti sia, poi, sulla delusione generale in cui si è concluso il suo mandato.

Le positività dell’operato di Nixon vengono sottolineate, come il suo successo del 1972 ma al contempo Lane non tralascia il cambiamento, anche dei sentimenti di un’intera nazione legati indissolubilmente a quel che accade al 1600 di Pennsylvania Avenue.

C’è sa dire che nonostante il notevole materiale a disposizione il “nostro Nixon” non è riferito a quello che noi conosciamo, o che conosce l’oggettiva storia, ma a quello che hanno visto attraverso i loro occhi e le loro telecamere H.R. Haldeman, John Ehrlickman e Dwight Chapman per questo da una parte ciò che lo spettatore ha davanti è un quadro molto intimo, ma dall’altra la descrizione di quell’epoca, nonostante la cineasta cerchi in tutti i modi attraverso il montaggio anche di smitizzare con lo scherno alcune cose, è sicuramente un racconto (troppo) parziale dei complessi avvenimenti di quegli anni.

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