QUEL CHE SAPEVA MAISIE RACCONTA IL MONDO DEGLI ADULTI E LO FA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UNA BAMBINA DI SEI ANNI CHE VIVE TRA ATTESE E ABBANDONI
DURATA: 95′
USCITA: 26 giugno
VOTO: 3 su 5
Quel che sapeva Maisie è una continua attesa, il tempo scorre tra abbracci lasciati a metà e baci della buona notte troppo spesso dimenticati. L’abbandono, isterico, violento e non voluto, arriva come diretta conseguenza di una vita così egoista dal pensare a se stessa che risulta incapace di guardare altrove. L’amore c’è, si percepisce, ma alle volte non basta, non è sufficiente e finisce per essere solo un’altra promessa non mantenuta o un altro regalo da scartare.
La piccola Maisie ha 6 anni e due genitori troppo presi dai lori problemi per accorgersi di lei. La madre è una rock star e il padre un uomo dalla veligia sempre pronta, in costante viaggio. Quando decidono di separarsi la piccola si troverà contesa da due parti. Gli unici due veri punti fermi di Maisie saranno Margo e Lincoln capaci almeno loro di darle le attenzioni richieste.
Tra attese e giorni sbagliati il mondo degli adulti viene raccontato tramite gli occhi della piccola. Il film, diretto da Scott McGehee e David Siegel è la trasposizione dell’omonimo romanzo di Harry James. Riporta nei nostri giorni una storia che sa tanto di quotidianità e lo fa con eleganza e delicatezza senza cadere mai nella drammaticità nuda e cruda del racconto.
I sentimenti sono velati e questo riesce ancora di più a fare presa nella storia. Perfetta l’interpretazione della piccola Maisie, Onata Aprile fa il suo debutto proprio grazie a questa pellicola. A volte ci si perde nello sguardo della bimba, ci sono silenzi e momenti statici che sembrano quasi avvolgere l’intera narrazione.
Eppure è in quei momenti che si percepisce l’abbandono, un abbandono fatto di cene e pranzi sbagliati, un abbandono distratto, un abbandono dal sapore di birra e vita vissuta. A volte l’amore non basta per essere genitori, conta esserci ogni notte quando si addormenterà e ogni mattina che aprirà gli occhi.