USCITE IN SALA, QUESTE LE NOVITÀ DEL WEEKEND
Un nuovo weekend giunge alle porte per la felicità di chi questa settimana non vedeva l’ora di qualche giorno di relax. E allora come possono mancare i consigli cinematografici del giovedì di Film 4 Life? Siamo pronti per portarvi al cinema con noi dopo aver selezionato le uscite in sala più interessanti di questa prima settimana di Giugno. Un italiano presentato al Festival di Cannes, il ritorno di Kevin Costner sul grande schermo, una commedia per ridere un po. Non vi resta dunque che leggere attentamente questo articolo per affrontare le uscite in sala come un passatempo con il quale potersi svagare!
USCITE IN SALA:
INCOMPRESA – per curiosi di novità
Chiede di essere accettata per quello che è, la piccola Aria, protagonista di Incompresa lungometraggio che vede alla regia Asia Argento. Una richiesta continua di amore alla sua amica del cuore, ai genitori assenti e tanto egocentrici da non vedere altro che loro stessi le loro carriere. Un padre, Gabriel Garko, attore di serie B scaramantico fino a rasentare la follia e una madre, Charlotte Gainsbourg perfetta nel ruolo, che si da facilmente a qualsiasi uomo cambiando personalità a seconda del maschio di turno. Una grande colonna sonora rompe con violenza i silenzi di una narrazione chiara di un piccolo racconto di formazione non privo di pecche ma estremamente sincero e spietato. Un racconto retto tutto sulla semplicità della azioni e reazioni della protagonista alla quale vien voglia di chiedere scusa per la cattiveria che il mondo le regala.
3 DAYS TO KILL – per non troppo curiosi
3 Days to Kill che voleva essere un action thriller divertente e dai contorti avventurosi ed emozionanti diviene il solito film scorrevole da vedere in tv quando non si riesce a dormire. La storia è vista e rivista e i personaggi così tanto stereotipati che sembrano usciti da altre pellicole di genere. In generale il film diretto da McG sa di impolverato e vecchio, non c’è passione, non c’è movimento e nessuna nuova trovata, anche l’ironia, messa a forza nelle scene, sembra presa da qualche talk show all’inglese. Il protagonista è Ethan, intrepretato da Kevin Kostner, un’agente della CIA tra i più qualificati. In una sua missione scopre di avere una malattia terminale che lo porta a rivalutare tutte le priorità della sua vita.
TUTTA COLPA DEL VULCANO – per curiosi di una commedia
Alain (Dany Boon) e Valérie (Valérie Bonneton) sono separati da anni e, nel corso del tempo, si sono sempre fatti dispetti a vicenda, alimentando costantemente il loro astio. La loro figlia si sposa in Grecia e, i due, inconsapevolmente, si ritrovano sullo stesso volo francese diretto a Corfù. Guarda caso il destino vuole che l’aereo deve cambiar rotta, a causa dell’eruzione del vulcano islandese Eyjfjallajökul, facendo scendere tutti nel primo aeroporto disponibile. È impossibile non ricordare quell’enorme nube di cenere, grigia e compatta, che nel 2010 bloccò praticamente tutti i cieli d’europa, creando disagi e scompiglio tra i viaggiatori. Proprio utilizzando questo interessante stratagemma, che diventa la miccia del discorso, nonché pedina degli eventi, Alexandre Coffre dirige Tutta Colpa del Vulcano.
WALESA, MAN OF HOPE – per curiosi di un Nobel per la Pace
La vicenda raccontata in Walesa, l’uomo della speranza è la storia forse da alcuni studiata nei libri, forse di cui altri neanche sanno il significato. L’importanza soco-culturale del realizzare film del genere sta nell’essere portatore di virtù oltre che di fatti storici. Lech Walesa, oltre che il leader di Solidarnosc, è L’Uomo della speranza, è il portatore di sogni concreti, è il romantico che crede nel bene, è il padre di famiglia che vuole un futuro migliore per i figli, è il cittadino di una nazione dilaniata da una crisi economica insostenibile. Andrzej Wajda ha il merito di aver portato sul grande schermo un personaggio storico che ha potuto studiare con i suoi occhi, tratteggiando una figura complessa in maniera completa, celebrando i fatti salienti di 20 anni di lotta e mettendo a nudo la sua persona attraverso un’intervista che Oriana Fallaci gli fece nel 1981.