EDWARD MANI DI FORBICE: UNO DEI CAPOLAVORI MASSIMI DEL GENIO TIM BURTON
Dopo il successo di Batman nel 1989 il regista Tim Burton decise di abbandonare gli effetti speciali, utilizzati in modo massiccio per il film del cavaliere oscuro, per dar vita nel 1990 ad una delle storie più commoventi e al tempo stesso folli del cinema, Edward mani di forbice.
In un castello isolato dal mondo esterno viveva il solitario Edward (Johnny Deep), una creatura tecno-umana nata dalla fervida mente di uno scienziato (Vincent Price), ma incompleta a causa della dipartita di quest’ultimo. La creatura aveva delle enormi forbici al posto delle mani e proprio per questo la sua solitudine sembrava essere interminabile. Un giorno però la rappresentante di cosmetici Peggy Boggs (Dianne Wiest) scoprì il ragazzo e la sua particolare abilità nell’usare i suoi particolari arti meccanici per acconciare in modo perfetto qualsiasi cosa. Le meraviglie della civiltà iniziarono a stringersi intorno ad Edward quando si innamorò di Kim (Winona Ryder), figlia di Peggy, e dovette fare i conti con il suo crudele fidanzato Jim (Anthony Michael Hall).
Il film non ebbe un riscontro positivo ai botteghini ma ciò nonostante venne fortemente apprezzato dalla critica che lo considerò l’Opera massima del regista. Lo stesso Burton affermò che Edward mani di forbice fosse uno dei suoi migliori lavori espressi fino a quel momento e sicuramente rimane ad oggi sul podio della sua filmografia.
In questa splendida pellicola malinconica il cineasta esprime tutta la sua vena artistica nel realizzare due mondi diversi, vicini solo all’apparenza. L’isolamento e la staticità di Edward sono percepibili grazie all’inospitale e tetro castello, tenuto ben lontano dall’eccessivo sfarzo e colore volutamente dato ad una città moderna in continuo movimento. Queste ambientazioni insieme ai loro stravaganti personaggi viaggiano sulle dolci note di Danny Elfman, grande compositore e fedele collaboratore di Tim Burton.
Oltre alle musiche c’è da apprezzare l’accurata selezione del cast. Partendo da Winona Ryder, che in passato aveva sempre coperto ruoli estremamente malsani ora invece interprete di un’aggraziata quanto delicata ragazza qualunque, fino ad arrivare alla prova assoluta del mattatore della pellicola, Johnny Deep. Proprio il giovane attore colpisce per la sua interpretazione. Il personaggio di Edward trasmette tutta la sua frustrazione senza il bisogno di proferire parola, intrappolato in un corpo estraneo dove anche il più semplice gesto di affetto può causare dolore agli altri.
Ispirandosi a soggetti già noti, quale il gotico romanzo di Frankenstein o la fiaba francese della Bella e la Bestia, il regista ci mostra tutta la sua saggezza nell’esprimere le condizioni di totale emarginazione cui spesso i diversi sono destinati e ci racconta le vicende di un essere inverosimile contornato da personaggi caricaturali. Questo compromesso ha reso la pellicola adatta a tutti, trasmettendo comunque un messaggio forte.
Di fatto, il vero successo arrivò grazie all’uscita in Home-Video della pellicola, che la portò in ogni salotto, facendone carpire a più visioni ogni venatura di follia e bizzarra malinconia al servizio di un universo intensamente poetico.