AL GIFFONI FILM FESTIVAL IL CINEASTA TURCO “BISOGNEREBBE CONSIDERARE LE PERSONE DALLA CITA IN SU E NON DALLA VITA IN GIÙ”
Be Different è il motto di questa 44ma edizione del Giffoni Film Festival e mai nessuno come Ferzan Ozpetek in questi giorni aveva colto la palla al balzo per dire la sua su cosa vorrebbe che in Italia accadesse perché l’essere differente non sia più una condanna “Aspetto di vedere cosa farà Renzi per i diritti civili: non mi riferisco solo ai diritti degli omosessuali, ma ai diritti di tutti coloro che vogliono formalizzare la loro convivenza. Bisognerebbe considerare le persone dalla vita in su e non dalla vita in giù” ha infatti dichiarato oggi il cineasta Turco.
Ozpetek nei suoi lavori ha da sempre messo al centro della scena il tema della diversità specialmente nella sua bellissima pellicola del 2001 Le Fate Ignoranti che in merito all’opera ha ammesso: “È stato un film di rottura. Ricordo che la distribuzione voleva attendere prima di mandarlo nelle sale perché c’era il timore che lo vedessero solo i gay e invece sono state tante le famiglie a cui è piaciuto. Credo abbia segnato un cambiamento culturale”.
Non poteva mancare qualche accenno al Festival di Venezia che quest’anno vede in concorso quattro opere italiane: “Venezia mi mette paura perché il pubblico del Festival è da un lato passionale e dall’altro anche critico. Molti vanno lì con l’intenzione di attaccare il cinema italiano. Ho imparato che bisogna essere low-profile e non come feci io la prima volta, arrivando in laguna su una barca insieme a Isabella Ferrari”.
Regista ma anche scrittore, Ozpetek ha esordito quasi un anno fa con il libro Rosso Istanbul dal quale adatterà un lungometraggio dallo stesso titolo anche se “Del libro resteranno solo l’ambientazione – sarà girato nella capitale turca – e il personaggio principale, perché non voglio ripetermi. Ho da poco iniziato a scrivere anche il mio secondo libro: per ora ho buttato giù le prime 20 pagine ma fanno schifo. Nonostante stia al secondo, non mi sento uno scrittore”.