REGISTI E ATTORI PROTESTANO, “SIAMO PRONTI A TUTTO” SCRIVONO A MARINO E FRANCESCHINI”
La cultura c’è ma non si vede. Questa volta a mancare all’appello è l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma. La poltrona è vuota e ancora una volta a risentirne non è solo la maestosa Capitale ma la cultura tutta. Il grido si alza da attori e registi che chiedono al sindaco di Roma Marino di conoscere il nome del nuovo assessore alla Cultura. Pensate che sia andato in vacanza? Certamente no, la realtà dei fatti è che il posto in questione, dopo le dimissioni di Flavia Barca, non è stato mai assegnato e qualcuno è pronto a chiedere il conto.
Un gruppo di attori e registi da sempre presenti sulla scena artistico-teatrale della Capitale, tra cui Piero Maccarinelli , Michele Placido, Gabriele Lavia, Sergio Rubini, Manuela Mandracchia e Annamaria Guarni, tramite una lettera scrivono un appello al sindaco Ignazio Marino e al ministro Dario Franceschini. La loro richiesta, che pone come ultimatum la data del 14 luglio, è quella di conoscere finalmente il nome del nuovo assessore alla Cultura. “ La vita culturale romana che sta collassando per paralisi istituzionale , non certo creativa” questo un piccolo stralcio della missiva. La politica “ dell’aspetta un attimo” , purtroppo prerogativa della situazione attuale, in questo caso specifico sembra davvero fuori luogo e culturalmente bassa. Basta magie di prestigio e conigli tirati fuori dal cilindro, dal cilindro l’unica cosa che dovrebbe uscire è un nome.
Nella lettera gli autori scrivono il loro disappunto, precisando che saranno pronti ad adottare qualsiasi forma di protesta. Risulta assurdo che Roma non abbia un assessore alla Cultura, quella cultura che è sempre stata il fiore all’occhiello dello stivale e della Capitale. Nel silenzio, che di certo non è un assenso, si lasciano istituzioni, musei, biblioteche e tutto quel mondo che di cultura si ciba. Il sindaco di Roma Marino dichiara di voler procedere alla nomina dell’assessore prima della chiusura del bilancio e che la scelta risulta difficile visto che i candidati prescelti , non appena verificato il compenso, declinano l’incarico.
Dal 26 maggio sembra che ormai sia passato davvero parecchio tempo, possibile che non si trovi nessuno? Speriamo che la cultura non venga ancora una volta mandata in vacanza diventando solo un’esile rivista letta sotto l’ombrello che di culturale non ne ha nemmeno l’odore. La cultura è fatta di impegni, passioni e promesse, le stesse che le istituzioni dovrebbero rispettare.
dal nostro corrispondente A.B.