MUSCLE SHOALS, DIRETTO DA GREG CAMALIER, È UN’INCISIONE INDELEBILE E IMMORTALE FATTA DI MUSICA, POESIA E MAGIA
DATA DI USCITA: evento unico / 10 luglio
DURATA: 111’
VOTO: 3,5 su 5
Ci sono luoghi che, per un motivo o l’altro, sono dei veri e propri posti dell’anima in cui ognuno di noi ripone alcuni dei momenti che hanno segnato il proprio personale cammino, ricordandone, il più delle volte, a distanza di tempo, anche i colori, le sensazioni, i profumi e tutto ciò che faceva parte di quel posto; che sia una casa, una scuola, una piazza, un albero dietro il crinale o, addirittura, la sponda giusta del fiume, quella benedetta dagli spiriti indiani. In posti del genere – e con tenacia e caparbietà – può succedere davvero l’incredibile, si può riscrivere la storia, confezionare sogni e rimanere legati a quelle sfumature per sempre e, magari, aggrapparsi ad esse nei momenti più oscuri. Perché, alla fine, i luoghi dell’anima servono proprio a questo: creare un tramite tra il passato e l’ineluttabile futuro.
Succede questo in Alabama, a Muscle Shoals, lungo il fiume Tennessee, che una volta era abitato dai nativi americani che, proprio sulle sponde di quelle acque, intonavano i canti, benedicendo quelle acque e chiamandolo il ”Fiume che canta”. Oggi, in quel piccolo posto negli Stati Uniti del Sud, si crea musica. Musica e magia. Rick Hall, una vita fa, proprio qui, fondò i Fame Studios, creando di conseguenza il Muscle Shoals Sound e la band degli Swampers che poi, successivamente, diedero vita al The Muscle Shoals Sound Studio. Qui, dal 1969, i più grandi artisti del rock e del soul hanno inciso dischi e pezzi che hanno scritto la storia della musica e, forse inconsciamente, la storia di tutti.
Alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, spinto visivamente e acusticamente da un irrefrenabile amore per la musica e il cinema, Greg ”Freddy” Camalier dirige proprio Muscle Shoals – Dove Nascono le Leggende, un documentario che ripercorre a suon di spartiti, vibrazioni e volti del rock la storia dei magici Studios sperduti nella verde Alabama. L’opera illumina, intervista e ovviamente fa cantare tutte le leggende del palcoscenico, tra cui Bono Vox, Etta James, Alicia Keys, Jimmy Cliff, Aretha Franklin, Mick Jagger e Keith Richards, in un turbinio elettrizzante di note rock, ricordi e indelebili racconti che riescono a spiegare tutta la grandezza non solo del Muscle Shoals ma anche di ciò che ha significato per loro registrare in un luogo così piccolo ma intriso di una carica incantata fuori dal comune, che gli ha permesso di plasmare alcuni dei più grandi pezzi mai cantati. Il documentario, quindi, è un lungo sound eterno e fantastico che fa venire la pelle d’oca per tutta la poesia che riesce a comunicare attraverso l’immortale profilo dei musicisti della nostra anima che, all’interno di quattro mura, sulle sponde di un’America che non c’è più, accompagnano i cuori di chi riesce ancora a sognare.