Planes 2 – Missione antincendio: intervista al regista Bob Gannaway e al produttore Farrell Barron

BOBS GANNAWAY: “IL MONDO DISNEY È CAMBIATO ED È DOMINATO DA UN’ANIMA CREATIVA CHE PERMETTE A QUALSIASI REGISTA DI LASCIARE LA SUA TRACCIA”

Giffoni Film FestivalVolano sui cieli dell’Italia e si fermano in quel di Giffoni i protagonisti del nuovo film di animazione, Planes 2: Missione Anticendio sequel del fortunato Planes e Pin Off del simpatico cartone Cars.

La nuova avventura in 3D che porta la firma della Pixar e del Disneytoon Studios è stata presentata apertura della edizione 44 del Festival di Giffoni e  arriverà nelle sale italiane il 28 agosto dove regista Bob Gannaway e al produttore Farrell Barron ci hanno portato nei meandri del mondo Disney.

Bobs in Planes 2 c’è un grande rispetto nei confronti degli anziani. Da cosa è nata questa idea?

Bobs Gannaway: In realtà abbiamo pensato di inserire nella storia molti personaggi anziani. Uno di questi è Mayday, un camion antincendio un po’ ammaccato ma ancora funzionante, che invecchia molto rapidamente e spinge Dusty a lavorare al suo fianco come pompiere. Questo personaggio mi ha fatto tornare in mente mio nonno, che si è ammalato all’improvviso e in una settimana è invecchiato di vent’anni. Così Mayday ha crepe ovunque, scricchiola e ha le sospensioni che non vanno ma ha ancora le forze per restare in pista.

Questo film è particolarmente breve. È una scelta dovuta al pubblico giovanissimo a cui è indirizzato?

Farrell Barron: Per quanto riguarda la lunghezza non si è basata sul pubblico, ma sul tempo necessario per narrare la storia. A noi piace andare dritto al punto e raccontare i fatti essenziali, eliminando gli elementi non fondamentali, quindi in questo caso la storia è stata condensata e sono state eliminate le scene meno rilevanti.

Bobs Gannaway: Il processo di montaggio per questo tipo di film è diverso da quello che avviene con gli attori veri, in cui si prende il materiale girato e si contrae nel montaggio. In questo caso le scene si espandono e si contraggono di volta in volta.

Il film cita la serie tv degli anni Settanta Chips, cambiando il nome in Chops. A cosa è dovuta questa scelta?

Bobs Gannaway: Ero un grande fan di Chips quindi ho pensato di inserirlo sin dall’inizio. La storia dell’elicottero che dopo aver interpretato un elicottero di salvataggio si mette a salvare le persone è una rappresentazione visiva dell’antefatto della storia e del passato di questo personaggio molto efficace, perché non è raccontata, ma descritta con le immagini.

Il protagonista nel primo episodio rappresenta il superamento dei limiti mentali, mentre in questo episodio sembra che ci sia una lezione Disney sulla malattia.

Bobs Gannaway: L’idea è nata come spesso accade dalla ricerca, infatti noi ci facciamo sempre guidare dalla ricerca per sviluppare la narrazione. Dusty in origine era un aereo agricolo che aveva truccato il suo motore per partecipare alle gare, e abbiamo chiesto ai meccanici cosa sarebbe potuto succedere se un aereo avesse manomesso il suo motore in questo modo. La risposta è stata che un’operazione del genere avrebbe creato danni irreparabili all’aereo. Dusty rappresenta l’eroe, l’atleta che ha subito un incidente e non può più gareggiare e che porta la narrazione a un livello superiore in cui si possono identificare tutti. Rappresenta la scelta di fare altro quando non si può più seguire il proprio sogno. Il messaggio può sembrare diretto agli adulti, ma in realtà si può applicare a tutte le età perché anche un bambino che vuole entrare in una squadra di calcio e non ci riesce deve capire che deve andare avanti in qualche modo.

Com’è per un regista confrontarsi con il passato della Disney e con i personaggi nuovi?

Bobs Gannaway: Sono sempre stato un grandissimo fan della Disney e ho avuto sempre un profondo rispetto per il suo retaggio, ma in quanto regista ho la responsabilità di esplorare nuovi mondi, storie e personaggi. È stato molto divertente lavorare su Topolino quando Roy Disney era ancora in vita, perché ricevevo da lui in persona gli appunti sui personaggi. Oggi il mondo Disney è cambiato ed è dominato da un’incredibile anima creativa in cui tutti i registi sono liberi di lasciare la propria impronta nel lavoro. In un certo senso abbiamo le chiavi del castello ed è nostro compito lasciare un segno.

È più divertente doppiare i personaggi o produrre un film?

Farrell Barron: Entrambe le cose. Anche se la recitazione è il mio primo amore ho sempre avuto un grande interesse per come si fa un film. La creatività si sviluppa a tutti i livelli, dall’ideazione, al casting, alle riprese. E la ricompensa finale è più piena perché sei coinvolto a tutti i livelli del processo, non solo in una parte. Vedere realizzato un film dopo anni è davvero molto soddisfacente dal punto di vista emotivo.

 

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