MUORE, SUICIDA, A 63 ANNI ROBIN WILLIAMS ATTORE DI RISATE E LACRIME
L’attimo gli è sfuggito: Robin Williams è stato trovato senza vita nella sua casa californiana, asfissia. Suicidio.
Williams è stato uno dei perni della comicità hollywoodiana soprattutto negli anni ’80 e ’90, si è formato in teatro per poi divenire famoso grazie alla serie Mork e Mindy (1978-1982), spin off di Happy Days, in cui interpretava il folle alieno protagonista dello show che come marchio di fabbrica aveva quel saluto a dita allargate accompagnato dalle parole “na-no na-no” che divenne al tempo un tormentone.
La consacrazione cinematografica, dopo un paio di ruoli tra i quali spicca quello al fianco di Glenn Close Il Mondo Secondo Grapcui Robin Williams palesò la sua bravura in variazioni mimiche e vocali, arrivò nel 1987 quando diede il volto in Good Morning Vietnam a Adrien Cronauer il militare americano deejey per la radio dell’esercito statunitense ascoltata tutti giorni dai soldati impegnati nella guerra del Vietnam. Grazie alla libertà di improvvisazione che gli diede il regista Barry Levinson, Williams ricevette la sua prima nomination agli Oscar, che non vinse, e il suo primo Golden Globe.
Ormai sulla cresta dell’onda nel 1989 la seconda nomination agli Oscar arrivò con L’attimo fuggente per aver interpretato l’anticonformista e innovatore Professor John Keaton che valse a Williams non solo la possibilità di vincere la famigerata statuetta ma anche una consacrazione agli occhi della critica che per la prima volta vide l’attore in una performance non da “commediante”.
Gli anni ’90 furono quelli più prolifici per l’uomo che, tra le altre performance di quel periodo, è stato soprattutto, grazie a Steven Spielberg, il volto adulto dall’anima giovane di Peter Pan in Hook Capitan Uncino e il padre perfetto che per amore dei suoi figli diventa la loro tata in Mrs. Doubtfire.
L’Oscar, tanto agognato, arriva nel 1997 come attore non protagonista accanto all’allora giovanissimo Matt Damon in Will Hunting – Genio Ribelle.
Per tutta la sua carriera Robin Williams ha alternato ruoli comici a ruoli drammatici e complessi come quello de L’Uomo Bicentenario. Sedotto, come molti suoi colleghi, dalla cocaina Robin Williams è stato protagonista di qualche scandalo legato ad essa campanello d’allarme di una fragilità che era impossibile che il suo sorriso, aperto e vitale, potesse palesare.
Il suo cuore bizzarro, che l’ha portato tre volte a sposarsi, nel 2009 ha tentato di fermarsi fortunatamente senza successo regalando all’attore qualche anno di pausa dai riflettori che sono tornati ad accendersi su di lui di nuovo nel 2013 con Big Wedding e una serie di film corali.
La sua carriera, pregna di successi e portatrice di lacrime e sorrisi a chi è stato spettatore delle sue performance, si è conclusa, come iniziò, con una serie televisiva, The Crazy Ones, in cui l’attore era un geniale pubblicitario. La notizia inaspettata e tragica della morte di Robin Williams ha colpito fortemente il mondo di Hollywood che si è riunito nel consueto cordoglio da social network. Molti sono i nomi noti, amici, colleghi che lo hanno ricordato. Anche lui, il sorridente Robin, il Peter Pan adulto che ha accarezzato con la sua carriera tante generazioni ha deciso di volare lassù. Vittima di quella malinconia che non è affatto leggera. E chissà se troverà quell’Isola che non c’è. E chissà se il suo sorriso non farà compagnia a tutti quei bambini sperduti come lui.