L’ARMATA DELLE TENEBRE: HORROR FARSESCO DAI TONI DEMENZIALI E DELIRANTI
Uno dei maestri indiscussi dell’orrore è stato sicuramente il cineasta Sam Raimi che nel 1982 inaugurò una nuova esperienza di terrore con il film La Casa. Il regista attinge la sua ispirazione dallo splatter italiano di quel periodo aggiungendo alle sue trame un senso dell’umorismo adolescenziale, che porta alla creazione di eroi insipidi privi di buone idee e automaticamente a schierarsi dalla parte dei mostri, sperando che i protagonisti muoiano il prima possibile di una morte orribile.
Con questa filosofia Raimi dirige e scrive, insieme al fratello Ivan, i primi due capitoli della saga mettendo sopra la sua inquietante torta la ciliegina finale, L’armarta delle tenebre (1992), film che più di tutti rappresenta alla perfezione la sua idea di cinema.
Dopo le disavventure svoltesi all’interno della Casa maledetta, Ash (Bruce Campbell) per contrastare l’oscuro potere del Necronomicon, il libro dei morti, viene risucchiato da un portale e proiettato nel XIII secolo. Creduto una spia da alcuni e un salvatore da altri, l’eroe si troverà solo con la sua motosega agganciata alla mano monca e al suo fedele fucile a canne mozze, pronto a scrivere la parola fine sul libro oscuro. La facileria del protagonista, unita alla voglia estrema di tornare a casa porterà il protagonista a compiere delle scelte frettolose che peggioreranno in modo estremo le circostanze, facendo letteralmente uscire fuori la metà oscura del ragazzo.
Ancora una volta Raimi punta tutto sull’iconico personaggio interpretato divinamente da Bruce Campbell, che con la sua dose di spavalderia ed ignoranza tocca perfettamente alcuni dei punti rappresentativi dell’americano medio. Il film è un vero cofanetto di sorprese, dove il grottesco e la stravaganza della storia si sposa perfettamente con un umorismo estremo e martellante. A questi elementi principali si unisce un ambientazione medievale in puro stile Fantasy, dove il regista si sbizzarrisce nella sua idea di orrore, portando sullo schermo delle creature maligne, ma simpatiche, e donando alla pellicola una regia forte dei continui effetti anamorfici e allucinatori, vero marchio di fabbrica di Sam Raimi.
Una degna conclusione ad una trilogia che ha spaventato, ha fatto ridere, ma soprattutto ha portato nuove idee ad un genere troppo spesso sottovalutato. Un film che nella sua semplicità è apprezzabile per i dialoghi vivaci e le nutrite scene d’azione e che,nel corso degli anni, ha avuto il suo giusto riconoscimento grazie al pubblico consacrandosi così a film Cult in tutte le sue sfaccettature. Da anni si parla di un insperato sequel, ma l’idea sembra restare tale, anche se, durante lo svolgimento del Comic-Con di San Diego, lo stesso Raimi ha dichiarato che verrà fatta una serie Tv sulla Casa con protagonista Bruce Campbell che probabilmente vestirà nuovamente i panni del baldanzoso Ash.
Non ci resta che aspettare o piangere, sperando che venga mantenuta quell’essenza di meravigliosa comicità e spettacolarità splatterosa che con nostalgia ci farebbe ricordare un cinema sperimentale oggi ormai abbandonato.