CON BROOKLYN PASCAL TESSAUD PORTA LO SPETTATORE NEL VENTRE DELLE BALENIEU PARIGINE, AL DI SOPRA DI OGNI CLICHÈ
Voto: 3, 5 su 5
Diceva Ernest Hemingway “bisogna scrivere solo di ciò che si conosce sul serio”, e questo consiglio, che non proviene dalla bocca di una persona qualunque, è stato applicato alla perfezione nell’ambito cinematografico dal regista Pascal Tessaud, francese classe 1974, che dopo una serie di cortometraggi e documentari ha diretto la sua prima opera di finzione, Brooklyn, ambientando in suo lavoro a Saint-Denis, una banlieue di Parigi che Tassaud conosce bene avendoci vissuto e lavorato per anni.
Coralie è una ragazza svedese che si trasferisce a Parigi con in tasca il sogno di fare hip hop. Arrivata in Francia la giovane donna trova casa e lavoro come cameriera presso una signora a Ville Lumière e in più riesce a diventare cuoca in un’associazione musicale della balenieu Saint-Denis dove conosce Issa, astro nascente dell’hip hop francese che le fa capire come funzionano le cose nell’ambiente.
Le vicende di Coralie per Tessaud sono solo un escamotage narrativo che in realtà portano il cineasta a raccontare la realtà delle periferie di Parigi con un occhio di riguardo per quella sub cultura ibrida che unisce l’Oltralpe alla musica americana e dà vita a veri e propri talenti musicali costretti dalla limitante realtà a rimanere ghettizzati nella periferia della città e dell’esistenza.
Non è un caso che Pascal Tessaud abbia scelto come protagonista del suo lungometraggio la cantante e ballerina KT Gorique prima donna vincitrice del contest newyorkese internazionale End of the Weak, come non è un caso che gli altri personaggi del film non siano attori di professione ma giovani performer che raccontano, attraverso la camera del regista, la loro verità.
Con Brooklyn Tessaud tenta, e riesce, a minare tutti i cliché che la letteratura, il cinema e gli stereotipi sociali hanno eretto intorno all’immagine delle balenieu e dei loro abitanti portando lo spettatore nel ventre della periferia parigina: lì, dove nasce anche l’arte.