Fermoimmagine: Yonderland

INCANTATO E IRONICO, ECCO IL MONDO DI MATHEW BAYNTON, SIMON FARNABY, MARTHA HOWE DOUGLAS E I LORO CO-AUTORI

L’incantato e ironico mondo di Mathew Baynton, Simon Farnaby, Martha Howe-Douglas, Jim Howik, Laurence Rickard e Ben Willbond

YonderlandNel 2009 la televisione britannica inaugura la serie Horrible Histories. Basate sui divertenti libri di Terry Deary, le puntate presentano attraverso sketch comici e piccole sequenze episodi celebri della storia inglese ed europea, spaziando dal Medioevo sino alla Seconda Guerra Mondiale. L’idea conquista il pubblico e appassiona soprattutto le famiglie, soddisfando con le sue mille sfumature di ironia non solo i bambini, ma anche i genitori che li accompagnano. Al di là del successo e dei premi vinti però, la serie ha il grande merito di riunire sei brillanti attori in un gruppo affiatato e dai tempi comici impeccabili.

Proprio alla fine della loro collaborazione per la serie, Mathew Baynton, Simon Farnaby, Martha Howe-Douglas, Jim Howik, Laurence Rickard e Ben Willbond decidono di scrivere una nuova serie televisiva, che gli permetta di scatenare la loro fantasia e di continuare a lavorare insieme. Nasce così nell’autunno del 2013 Yonderland, una magica terra popolata da idioti e minacciata dal perfido Negatus, araldo delle forze del male.

L’unica speranza per il regno è appellarsi all’intervento della “Prescelta” e il consiglio degli anziani spedisce prontamente un elfo a recuperarla attraverso il portale tra i due mondi. Debbie, mentre il marito è al lavoro e i turbolenti gemelli sono a scuola, è una casalinga alle prese con la noiosa routine di una casa vuota: trascinata a Yonderland nei panni di salvatrice si ritroverà ad affrontare tragicomiche avventure ogni settimana, districandosi dai perfidi piani di Negatus in tempo per preparare la cena.

Lo show basa il suo fascino principalmente su un’atmosfera “d’altri tempi”, che domina tutte le scelte stilistiche e di produzione. Le scenografie quindi non usufruiscono mai della grafica computerizzata, ma di volta in volta vengono ricreati in studio scorci di foreste selvagge, villaggi sperduti o cupi castelli. Molto più vario e impressionante è l’arsenale dei costumi che, uniti a chili di barbe, parrucche e baffi posticci, permettono ai cinque protagonisti di trasformarsi in nuovi e sorprendenti personaggi in ogni episodio.
A supportare gli attori nelle loro avventure c’è infine una numerosa schiera di pupazzi di qualunque dimensione e forma, a cominciare dall’elfo che segue fedelmente Debbie nelle sue missioni.

Dietro i venti minuti di ogni episodio, Yonderland nasconde l’enorme e impressionante lavoro di un’intera squadra di burattinai (alcuni dei quali hanno collaborato di recente anche al ritorno sul grande schermo dei Muppets). La recitazione dei sei creatori della serie si armonizza perfettamente con quella dei coprotagonisti inanimati, per un risultato capace di conquistare grandi e piccini.

Alcuni critici hanno addirittura riassunto i pregi dello show descrivendolo come l’ingresso dei Monty Python nel mondo di Labyrinth. Sebbene il paragone con lo storico gruppo comico inglese possa risultare eccessivo, dato che Yonderland si rivolge pur sempre a un pubblico composto da famiglie, la natura delle battute si rifà alla stessa miscela vincente di stupidità e arguzia: un umorismo che può suonare naturale e spontaneo all’orecchio dello spettatore, ma che richiede un attento lavoro di scrittura e infinite prove.

Il buon successo della prima stagione ha già dato i suoi frutti: le riprese per una seconda serie inizieranno questo autunno e la data di uscita è stata confermata per l’estate del 2015.

 

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