LA MUSICA DI GUSTAV MELHER ARRIVA AL LIDO CON IL DRAMMA DOLCE E PROFONDO DI ALIX DELAPORTE
Dopo il successo di quattro anni fa di Angèle et Tony, la regista francese Alix Delaporte torna al Lido con Le Dernier Coup de Marteau, un melo raffinato e profondo come la musica classica. Il titolo deriva proprio dalla musica, si riferisce infatti alla sesta sinfonia di Gustav Melher, nome più e più volte ripetuto nella pellicola e centrale nello svolgimento della storia. Il film, completamente raccontato dagli sguardi di un quasi quattordicenne, in modo silenzioso e con gesti nervosi riporta sullo schermo un melo che si muove sulle mezze punte senza mai perdere l’equilibrio.
Le Dernier Coup de Marteau è la storia di Victor, un giovane ragazzino amante del calcio, e di sua madre malata di cancro. I due vivono in una condizione poco consona a quello che si chiama casa, la loro abitazione è una roulotte e i soldi per tirare avanti non sono molti. Il giovane, che è una promessa del calcio, si ritrova a dover instaurare un rapporto con un padre che non ha mai conosciuto. Viene informato dalla madre infatti che il padre, celebre direttore d’orchestra, è tornato in città. Dopo molti silenzi, e una pacata e a volte nervosa musica di sottofondo, i due impareranno a conoscersi creando un forte e profondo rapporto. Con una sensibilità estrema la regista riesce a far trasparire dai silenzi del giovane interprete una carica emotiva che fa stringere il cuore, le immagini sono nitide e cariche di quel trasporto che all’interno della pellicola non si perde mai. Persino lo stile, a volte nervoso e appassionato, dona quel tocco di realismo che non va mai ad intaccare l’atmosfera creata.
Per quanto la storia sia carica di pressione non vi è alcun elemento che stoni con l’intera sinfonia suonata dalla regista con minuziosa armonia. Si arriva alla fine con il cuore gonfio e la voglia di ascoltare ancora quella musica che viene trasformata in immagini. Quando la musica finisce si torna a toccare il basso, scendendo da quell’aura soffice e delicata in cui si era stati trasportati. Un film che funziona in tutto, non brilla per coraggio, ma di certo stupisce per la grazia.